Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Blackout, a migliaia senza aria condizionata
A Verona settantenne esanime nei campi, nel Trevigiano quarantenne crolla in cantiere
Le temperature stanno facendo crescere l’allarme ozono e stanno creando disagi ai trasporti (fermi i tram di Padova e Venezia) e alle abitazioni: decine di centraline surriscaldate, blackout e migliaia senza aria condizionata.
VERONA Temperature che sfiorano i quaranta gradi ovunque, l’allarme ozono, i blackout che privano ampie fette della popolazione di aria condizionata. E le prime vittime di colpi di calore. Ieri ha perso la vita un contadino veronese e un operaio trevigiano lotta tra la vita e la morte.
Il contadino lo hanno ritrovato accasciato a terra, privo di vita, verso sera, quando l’afa era ancora opprimente. Il caldo anomalo, nella giornata che gli esperti hanno annunciato come picco assoluto ha mietuto una vittima in provincia di Verona: si tratta di un uomo di 77 anni residente a Grezzano, frazione di Mozzecane, a una manciata di chilometri dalla provincia di Mantova. Probabilmente stava lavorando nei campi quando è stato raggiunto da un colpo di calore: è stato individuato, attorno alle 19, vicino al fosso nuovo, una roggia che scorre nelle vicinanze. Quando i sanitari del 118 l’hanno recuperato forse era morto già da tempo. Poco si sa di lui al momento: viveva in una zona molto isolata e chi abita nelle vicinanze si è reso conto che stava succedendo qualcosa di grave dalle sirene delle ambulanze. Non è stato l’unico caso in cui si è reso necessario l’intervento dei medici. Nella serata di ieri, la centrale del Suem di Borgo Roma, che copre l’intero territorio provinciale, è stata letteralmente presa d’assalto dalle telefonate. Un altro caso grave è accaduto a San Zeno di Colognola ai Colli, nell’Est Veronese: una persona anziana è stata soccorsa in casa per un malore dovuto sempre alle alte temperature e portata all’ospedale di Borgo Trento in codice rosso. Quando è arrivata al Pronto soccorso aveva perso completamente conoscenza. La situazione non è migliorata dopo il tramonto: ieri sera, in Arena, è andata scena la replica della Traviata: i volontari della Croce Verde tra le gradinate hanno dovuto in più occasioni intervenire per aiutare spettatori colti da malore.
Quelli accaduti a Verona non sono casi isolati. Lotta tra la vita e la morte, infatti, l’operaio romeno di 45 anni che ieri pomeriggio ha accusato un malore mentre lavorava a Susegana, nel Trevigiano, in un edile non lontano dalla chiesa del paese. Tutto è accaduto attorno alle 14,30, quando l’uomo ha avvertito un colpo di calore ed è crollato a terra di fronte agli occhi dei colleghi. Sono stati proprio gli altri operai impegnati nel cantiere a prestare i primi soccorsi e a chiamare il Suem, facendo intervenire sul posto il personale sanitario. Durante i tentativi di rianimazione, però, l’uomo ha perso conoscenza ed è finito in coma. Immediato il trasferimento all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove resta ricoverato in gravi condizioni.
Tutti i Pronto soccorso della Regione, da Padova a Venezia, da Vicenza a Rovigo, restano sotto pressione per l’alto numero di anziani alle prese con malori, crisi respiratorie, talvolta anche scompensi cardiaci accentuati da temperature e umidità. Tra i decessi delle persone anziane di ieri, altri casi potrebbero avere come causa principale o almeno come concausa il caldo ma non sono facilmente ricostruibili. L’allarme sanitario resta elevato anche oggi, mentre da domani i picchi dovrebbero abbassarsi di qualche grado.