Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Querini, bimbi in difesa del giardino Sì all’adozione di edifici e aree verdi
Cartelli in aula, De Martin apre. Garage, Giusto contro i posti per esercenti
VENEZIA La protesta delle famiglie per mantenere intatto il giardino della scuola Querini approda in Consiglio comunale proprio nel giorno in cui viene approvato il regolamento per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni. Una curiosa coincidenza, che a distanza di pochi minuti ha affiancato l’approvazione di un documento che prevede la possibilità di «adottare» degli spazi pubblici, come un’area verde, a una protesta il cui slogan è proprio quello di salvare un giardino, quello di Villa Querini. I cartelli in mano a bimbi e genitori ribadivano il «no» alla costruzione del nuovo asilo nido Millecolori nel giardino dell’istituto mestrino. Il complesso dove si trovava precedentemente l’asilo, l’ex Luzzatti, si trasformerà in un condominio di social housing e la soluzione dell’amministrazione è spostarlo all’interno dell’altra scuola.
La portavoce dei genitori, Silvia Pistolato, ha letto una lettera all’aula, chiedendo all’amministrazione di fare dietrofront: «Il giardino ospita già 15 classi primarie, 3 dell’infanzia e 9 secondarie». La richiesta è di considerare luoghi alternativi, sulla scia dell’interrogazione depositata dai consiglieri Pd. «Soluzioni e spazi non mancano – afferma Emanuele Rosteghin, primo firmatario – da Villa Querini all’ampliamento del Parco Piraghetto». Qualche genitore ha alzato la voce e dall’amministrazione sono giunte varie risposte, la più importante dall’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin: convocare una commissione aperta per discutere l’argomento. L’assessore alle Politiche Educative Paolo Romor ha ribadito l’intento di riqualificare 750 metri quadrati di giardino (ora non utilizzati) nell’istituto e ha detto che il Comune non ha ancora avuto una risposta dal preside.
Con 29 voti favorevoli e 2 contrari, quelli del Gruppo Misto, è passato il nuovo regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per curare gli spazi pubblici, proposto dal consigliere Pd Nicola Pellicani e condivisa da maggioranza e minoranza. Un esempio di cittadinanza attiva che già esiste in altre città d’Italia ma che in Veneto potrebbe fare da apripista. «Sono centinaia gli spazi pubblici in stato di degrado e abbandono – ha detto Pellicani - che potrebbero tornare a vivere: basta pensare ad alcuni edifici simbolo in terraferma come l’ex De Amicis, l’ex Monteverdi o l’ex Edison».
Via libera ieri anche alle modifiche del «regolamento degli abbonati, dei posti riservati e delle tariffe nell’autorimessa comunale». Alcuni posti auto saranno riservati agli esercenti, una novità che ha scatenato l’osservazione del consigliere della Lega Giovanni Giusto, sostenuto dalle opposizioni. «Nell’articolo 1 – ha detto Giusto – è indicato che il servizio di parcheggio dell’autorimessa è destinato a residenti, esercenti di attività produttive ed enti in centro storico e isole. Ma se, come si sussurra, la quota di posti auto per gli esercenti che sarà stabilita dalla giunta si aggira intorno al 30 per cento, significa che un terzo dei 1848 posti auto verranno tolti ai veneziani. Questo non deve accadere». Il regolamento prevede anche 334 posti auto per i transiti giornalieri e, altra novità, 34 stalli per ospitare 120 biciclette per i cicloturisti, un piccolo bicipark.