Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Nessuno verrà sfrattato due anni per regolarizz­arsi»

Case pubbliche, Lanzarin tranquilli­zza gli inquilini. Colle: preoccupat­i

- Elisa Lorenzini

VENEZIA «Nessuno rischia di essere sfrattato, nel caso in cui la soglia Isee venga sforata ci sono due anni di tempo per regolarizz­are la propria posizione e rientrare nei parametri richiesti. Nessuno perderà la casa». Come non è chiaro, ma l’assessore regionale alle Politiche sociali Manuela Lanzarin cerca di tranquilli­zzare gli inquilini degli alloggi pubblici che da lunedì dovranno fare i conti con un nuovo contratto di locazione, con le nuove regole introdotte dalla legge regionale. Ci saranno affitti più alti e soprattutt­o al posto del reddito sono stati adottati i parametri Isee (che non deve superare i 20 mila euro) per una maggiore equità sociale. Tra Ater, Comune e sindacati la preoccupaz­ione è altissima: la stima è di 2 mila famiglie a rischio espulsione.

Gravi potrebbero essere le ripercussi­oni soprattutt­o per il centro storico già nella morsa dello spopolamen­to e dell’impoverime­nto dei servizi. È per questo che con una deliaggius­tare, bera la Regione ha previsto l’apertura di un tavolo tecnico con Regione, Comune, Ater e Università per studiare come muoversi nella fragile realtà veneziana e se è opportuno introdurre deroghe alla normativa. «Sarà convocato entro dieci giorni, le ultime nomine sono state fatte la settimana scorsa — assicura Lanzarin — affrontere­mo il tema della residenzia­lità del centro storico. La volontà della Regione è quella di raccoglier­e da subito dati, analizzarl­i, con particolar­e attenzione agli over 75 che vanno tutelati con attenzione». L’assessore spiega che ci sono due anni di tempo per se sarà necessario, la nuova legge. I timori sono tanti per il nuovo algoritmo di calcolo dell’affitto: dalle prime proiezioni le cifre risultano in alcuni casi anche triplicate. «Il nuovo sistema è più equo, gli affitti sono equiparati a quanto il nucleo familiare dichiara, in molti casi un canone più alto

è giustifica­to». Il consiglier­e regionale Claudio Sinigaglia (Pd) parla di «potenziale bomba sociale» e chiede a Lanzarin di riferire in commission­e, dati alla mano, quale sia la situazione di Ater. «Dal 2009 al 2017 in Veneto sono stati emessi oltre 39 mila provvedime­nti di sfratto e 62.791 richieste di esecuzione — dice Sinigaglia — Per evitare conseguenz­e drammatich­e avevamo chiesto di alzare la soglia Isee a 23 mila euro per garantire una soglia di tolleranza ma è stata bocciata dalla maggioranz­a. Adesso chiediamo alla Giunta di fare chiarezza sui numeri di ogni singola Ater».

Ma i problemi sono anche per Ca’ Farsetti che non nega i suoi timori e chiede un passo da parte di Palazzo Balbi. Dice la vicesindac­o Luciana Colle: «Siamo ovviamente preoccupat­i, e aspettiamo indicazion­i dalla Regione». Il rischio è la questione si trasformi in problema sociale per questo è necessario accelerare i tempi per il tavolo tecnico tanto che l’auspicio era che venisse convocato prima dell’1 luglio. Il presidente di Ater Veenzia Raffaele Speranzon sta alla porta: «Abbiamo spedito le lettere agli inquilini, ci sono affitti che aumenteran­no ma qualcuno scenderà, non si sa quante famiglie rischiano di perdere la casa, molti Isee non ci sono pervenuti». Anche Speranzon punta sul tavolo tecnico: «La specificit­à di Venezia va tutelata con politiche della residenza e normative ad hoc sulle case, non può essere messa sullo stesso piano con il resto del territorio veneto. Attendiamo indicazion­i ma nel frattempo siamo tenuti ad applicare la legge». Giovedì ci sarà l’audizione di Comune e Ater in commission­e consigliar­e.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy