Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Furto dei gioielli al Ducale patteggia mezza banda

Udienza tra due settimane, ipotesi tre anni per Tomic

- A. Zo.

VENEZIA Mancano due settimane alla prima udienza e già metà della banda è pronta a patteggiar­e, compreso il capo Vinko Tomic. Il 12 luglio, di fronte al giudice Enrico Ciampaglia, si aprirà il processo ai protagonis­ti del clamoroso furto di palazzo Ducale avvenuto il 3 gennaio 2018, quando vennero sottratti dalla teca 154 un paio di orecchini e una spilla di platino della collezione Al Thani, nel corso di una mostra sui tesori del Maharaja. A novembre, sulla base delle indagini della squadra mobile di Venezia coordinate dal pm Raffaele Incardona, il gip David Calabria aveva ordinato l’arresto di sei persone: il 61enne croato Vinko Tomic, ritenuto il capo; i connaziona­li Zvonko Grgic, Zelimir Grbavec e Vladimir Durkin; infine i serbi Dragan Mladenovic – che era stato preso al confine tra Croazia e Serbia, in seguito autore di una clamorosa evasione dagli uffici della polizia di frontiera per essere poi (pare) arrestato di nuovo nel suo paese – e Goran Perovic, mai trovato e dunque tuttora latitante.

Grgic, con gli avvocati Marina Ottaviani e Claudia De Martin, è stato il primo a fare il passo: ieri mattina ha formalment­e depositato un’istanza di patteggiam­ento a 2 anni e 3 mesi, lui che è accusato di aver preso parte non al furto del 3 gennaio, ma ai due tentativi dei giorni precedenti, che forse servivano anche per «prendere le misure». La stessa posizione ce l’ha anche Durkin e infatti anche il suo legale sta valutando cosa fare. Trattative avanzate tra il pm Giovanni Gasparini, che ha ereditato il fascicolo, e l’avvocato romano Alessandro De Angelis, sono in corso anche per Tomic e Mladenovic. Per loro però si parla di una pena più elevata, intorno ai tre anni, visto che Tomic è colui che ha materialme­nte aperto la teca e preso i gioielli, ripreso a volto scoperto dalle telecamere di sorveglian­za, mentre il connaziona­le ha fatto da «palo», coprendone la fuga. I gioielli sono stati poi consegnati a Perovic: i primi due sono corsi verso piazzale Roma dove sono stati raccolti da Grbavec in auto, mentre il terzo pare abbia preso il treno. Se i ladri sono stati trovati, per i gioielli si tratta di una «missione impossibil­e». Lo sceicco è stato già risarcito dall’assicurazi­one con oltre 8 milioni.

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