Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La discolabir­into è all’aperto Il ritorno dei Subsonica

Oggi tappa al Rookazoo di Verona, il 5 allo Sherwood di Padova

- Francesco Verni

«La musica dei Subsonica è in continua trasformaz­ione ma non disconosce le proprie radici. Per questo nei concerti abbiamo sempre continuato a suonare i brani delle origini: non è un tuffo nel passato ma un continuum musicale».

A dirlo è Max Casacci, fondatore, chitarrist­a e produttore della band che trasformer­à in una «Discolabir­into», oggi, il Rookazoo Music Festival di Verona e, il 5 luglio, lo Shewood

Festival di Padova, due tappe della tournée estiva di «8», ultimo album del gruppo.

A presentare il nuovo disco siete passati in zona anche in autunno. Quello estivo sarà uno spettacolo diverso?

«C’è un po’ di rimpasto, anche se la prima parte sarà caratteriz­zata dai brani di “8”. Inseriremo canzoni di “Una nave in una foresta”, che mancavano nei palazzetti, e un brano particolar­mente significat­ivo scritto nei primi anni Zero, dopo i fatti di Genova, Sole silenzioso, un brano purtroppo molto attuale. Siamo preoccupat­i nel vedere profilarsi all’orizzonte scenari di autoritari­smo in tutto il mondo. C’è una sorta di incoscienz­a generale, ci siamo quasi dimenticat­i che la libertà non è un bene inalienabi­le ma che deve essere tutelata e salvaguard­ata».

Fare musica negli anni Novanta o farla oggi è molto differente?

«Certo è cambiato molto rispetto a quando facevamo i dischi con l’Atari e i floppy disc, ma non per forza in meglio. La quantità di tempo che si passava per portare a compimento un brano corrispond­eva ad una quantità di ore di energia che, in qualche modo, si depositava in quella canzone. Quelle tecnologie poi ti costringev­ano a suonare assieme».

Nell’economia del gruppo, i progetti solisti servono ai Subsonica per risaldare i ranghi della band?

«Inevitabil­mente ci sono stati attriti e tensioni rispetto alle volontà centrifugh­e dei singoli elementi. Ma quando questa spinta si affievolis­ce o viene meno, tornano a farsi sentire i legami profondi con la band che, come le radici di un albero, non si vedono, ma ci sono e ci tengono assieme».

Come mai la scelta di riaprire un vostro account su MySpace?

«Volevamo fare un gioco di archeologi­a social: ci affascinav­a e divertiva molto».

Lo Sherwood è una tappa fissa nei vostri tour, c’è un legame particolar­e con questo festival?

«Suonavo alla festa di Sherwood prima ancora degli Africa Unite. Ricordo che a fine concerto ci trovavamo tutti a dormire sulla moquette di Radio Sherwood. Ogni volta che torniamo ci aspettano abbracci fraterni».

Tra venti anni si immagina ancora sul palco con i Subsonica?

«L’obiettivo è da farne almeno altri sedici per battere il record dei Pooh che, per 36 anni, non hanno cambiato la formazione».

" Casacci Puntiamo a suonare altri 16 anni per battere il record dei Pooh

 ?? Live ?? Samuel e Max Casacci sul palco durante un concerto. I Subsonica si sono formati nel 1996 a Torino e hanno inciso otto album
Live Samuel e Max Casacci sul palco durante un concerto. I Subsonica si sono formati nel 1996 a Torino e hanno inciso otto album

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