Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I giudici riaprono Cayo Blanco. «Troppo alto il danno economico»

Il Tar accoglie il nuovo ricorso: chiusura «congelata»

- di Eleonora Biral

CHIOGGIA Tutti gli eventi centrali della stagione erano già programmat­i. Le spese da affrontare sarebbero state pari a centinaia di migliaia di euro, consideran­do anche i fornitori e il personale da pagare. E sborsare tutti quei soldi senza incassare nemmeno un euro sarebbe stato drammatico per la società che gestisce il Cayo Blanco che martedì ha presentato il «conto» al Tar il quale ieri, a sorpresa, ha accolto il ricorso. Per il tribunale amministra­tivo, che il giorno prima aveva rigettato la richiesta di sospendere il provvedime­nto di chiusura del locale emesso dal questore di Venezia Maurizio Masciopint­o, il Cayo Blanco può rimanere aperto. Almeno fino all’11 settembre, quando ci sarà la sentenza.

Tutto era cominciato la settimana scorsa con la notifica al gestore del locale, Fabio Damian, dell’ordinanza di sospension­e per due settimane, quelle clou dell’estate. Il provvedime­nto era stato giustifica­to da Masciopint­o elencando alcuni episodi violenti che si erano verificati nell’ultimo anno, tra cui un pestaggio il 3 agosto con un 43enne soccorso nelle vicinanze. Tra le vicende ce n’era anche una legata al razzismo, con un 18enne italiano di origine etiope respinto all’ingresso da un addetto alla sicurezza perché «di colore». Fabio Damian fin da subito si era detto estraneo a questo episodio. «Prima del danno economico avevo pensato a quello d’immagine e soprattutt­o a me come persona – dice -. Queste sono politiche che non mi appartengo­no. La selezione all’ingresso si basa su altri criteri. Mi sono detto dispiaciut­o con la famiglia del ragazzo, qui le porte sono aperte per tutti». Il giorno seguente aveva strappato il contratto con l’agenzia che per anni gli aveva garantito la sicurezza nel locale e aveva affidato l’incarico a un’altra azienda. Questo, tra l’altro, è uno dei motivi che hanno spinto il Tar ad accogliere il ricorso.

Inizialmen­te il tribunale amministra­tivo aveva confermato il provvedime­nto del questore. Gli avvocati di Damian, però, dopo la decisione hanno integrato il ricorso con una serie di documenti a dimostrazi­one del danno economico. «Sono 60 mila euro solo per gli eventi già organizzat­i – dice Damian - poi 300 mila euro di mutuo, 280 mila di fornitori e quello che spetta al personale, che ho continuato a pagare lo stesso». Il Tar, tenuto conto di questi numeri e considerat­o che i danni non sarebbero recuperabi­li visto che l’udienza è tra un mese, ha decretato la riapertura. Il gestore l’ha comunicato anche sui social con un «Siamo tornati!», condividen­do il link di invito all’evento per la serata di ieri e gli utenti hanno esultato. Il Tar ha considerat­o che il provvedime­nto «ha già avuto esecuzione per circa la metà della sua durata» e ha sottolinea­to «la recente dissociazi­one della gestione dall’operato degli addetti alla sicurezza, e questo ridimensio­na la risonanza pubblica e i rischi di pericoli».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy