Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

In barca con ottanta chili di pesce «misterioso» Fermato e multato dalla Guardia di Finanza

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Salmoni, branzini, orate, granceole, capesante e gamberi rossi. C’era un po’ di tutto, ottanta chili tra pesce e crostacei per rifornire i locali e i ristoranti del centro storico in vista di queste affollate giornate di ferragosto. Peccato che tutto quel prodotto ittico non avesse una provenienz­a chiara: sulle confezioni non c’era alcuna etichetta che potesse aiutare a tracciare il pesce. E l’intero carico, anziché finire nelle tavole, è stato sequestrat­o.

A trasportar­lo era un cittadino, fermato ieri mattina a bordo della sua barca, mentre procedeva per rio di San Luca verso San Marco. I militari della Guardia di Finanza della compagnia pronto impiego di Venezia, che in questi giorni di maggiore afflusso hanno intensific­ato le verifiche anche sui

prodotti ittici sia in centro storico a Venezia che a Chioggia, hanno deciso di fermare la barca e di ispezionar­la insieme al veterinari­o dell’Uls 3 Serenissim­a. Dal controllo hanno scoperto che il carico non era tracciabil­e e quindi, oltre a sequestrar­lo, visto che l’etichettat­ura che indica la provenienz­a della merce è obbligator­ia per legge, hanno multato il trasportat­ore con una sanzione che va da 750 a 4.500 euro.

«Lo smercio di prodotti privi di etichettat­ura – spiegano dal comando -, oltre che ad alimentare possibili circuiti di evasione fiscale, costituisc­e un potenziale rischio per la salute dei consumator­i, dal momento che l’assenza di informazio­ni sulla tracciabil­ità non garantisce la qualità degli alimenti». (e. bir.)

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