Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il granchio blu si diffonde esemplare trovato in spiaggia
VENEZIA Chele blu acceso, con estremità rosso fuoco. Carapace, ampio, a sua volta di una colorazione tendente al blu. Si era annidato alla diga delle Quattro Fontane al Lido di Venezia, dove è stato «scovato» a ferragosto da un bagnante, pescato e fotografato. Non è un granchio qualsiasi, ma è un «Callinectes sapidus» comunemente noto come granchio blu, di provenienza Atlantica. Già in passato, tra il 2013 e il 2014, c’era stato qualche avvistamento sporadico nelle acque di Chioggia mentre è diventata consuetudine trovarlo in laguna. Ma, finora, non c’erano stati avvistamenti noti a ridosso delle spiagge. «In laguna ormai ne raccolgono periodicamente. In mare, invece, è decisamente più raro – spiega Luca Mizzan, direttore del Museo di storia naturale di Venezia – Il fatto che sia stato trovato in mare potrebbe indicare un’acclimatazione migliore. Ora bisogna capire se si ripeterà o si è trattato di un caso eccezionale». Il granchio
Fusina
I primi arrivati in laguna con le navi
"Mizzan Bisogna capire se si tratta di un caso unico o se si ripeterà ancora
blu, infatti, si è diffuso prevalentemente in laguna trovando un ambiente più protetto. Probabilmente, è arrivato grazie alle acque di sentina delle navi da carico nella zona di Fusina, dove ne vengono avvistati di più. Ricostruendo la storia della diffusione della specie, si arriva fino all’8 ottobre del 1950, data della prima cattura in laguna. Ora ciò che potrebbe preoccupare è la frequenza con cui viene pescato in mare. Ai pescatori della cooperativa San Marco di Burano capita di trovarli sempre più spesso. «Le segnalazioni dei pescatori crescono, se ne trovano a Caorle e Chioggia, non solo in laguna – precisa Fabio Pranovi, docente del dipartimento di scienze ambientali a Ca’ Foscari – È un fenomeno da tenere sotto controllo, perché è una specie costiera che si sviluppa in maniera massiva». Essendo estranea all’ecosistema che la circonda, potrebbe essere pericolosa per le specie preesistenti, che non hanno i meccanismi necessari per difendersi. In Grecia ad esempio, ricorda Pranovi, si è riprodotto in maniera incontrollata con conseguenze importanti per le altre specie.