Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
CONTROLLORE FS CHIEDEVA IL PIZZO AGLI STRANIERI SENZA BIGLIETTO
Extracomunitari senza biglietto nel mirino: niente multa in cambio di soldi. L’ipotesi di reato è concussione
Si dichiarava disponibile a chiudere un occhio con i passeggeri (stranieri) pizzicati senza biglietto in cambio di una piccola tangente. Il controllore infedele di Trenitalia ora è indagato per concussione.
Era disposto a chiudere PADOVA un occhio davanti ai passeggeri senza biglietto, a patto che lo sprovveduto utente gli allungasse qualche banconota, giusto per risparmiarsi la fatica di redigere un verbale, staccare una multa e costringere il «portoghese» a scendere dal treno, oppure ad acquistare il biglietto a prezzo maggiorato, come prevede la legge.
Ora il controllore è indagato per concussione dal pubblico ministero padovano Sergio Dini, che ha delegato le indagini alla polizia ferroviaria di Padova. Pare che il controllore infedele delle Ferrovie dello Stato, in servizio sui treni regionali del Veneto, scegliesse con cura le sue «vittime», puntando quasi sempre su giovani extracomunitari che evidentemente riteneva fossero all’oscuro di leggi e regolamenti. Non poteva immaginare che le sue vittime, una volta scese dal treno, andassero direttamente negli uffici della polizia ferroviaria a raccontare quello che era accaduto poco prima. E non si è trattato di qualche caso isolato, pare che il controllore avesse preso l’abitudine di farsi allungare la tangente dalle persone senza biglietto e che la cosa andasse avanti da mesi.
Lo ha fatto in varie tratte ferroviarie del Veneto, ma le prime denunce erano state depositate a Padova, per questo le indagini si sono incardinate nella procura della Città del Santo. Le denunce sono diventate sempre più numerose e la descrizione dell’uomo dato ai poliziotti era sempre la stessa, tanto che non è stato difficile dargli un nome e un cognome. A rendere le dichiarazioni delle vittime ancora più credibili è stato pure un precedente penale specifico: in passato l’uomo aveva patteggiato 4 anni davanti al giudice per una tentata concussione fatta con un
modus operandi che combacia con quello delle recenti denunce: una ragazza lo aveva infatti segnalato perché l’uomo le aveva detto che avrebbe chiuso un occhio sul suo abbonamento scaduto se lei gli avesse dato un bacio. Ovviamente la ragazza è passata al contrattacco e l’ha trascinato in tribunale. È sconcertante constatare che la stessa persona non sia stata allontanata dal lavoro o quantomeno destinata ad altre mansioni. Deve essere stato proprio questo eccesso di sicurezza a consentirgli di avare la spavalderia di continuare, convinto che nessuno avrebbe mai detto una parola. Una volta messe insieme le denunce dei viaggiatori taglieggiati il pm Dini ha aperto un fascicolo e ha delegato agli agenti della polizia ferroviaria di eseguire accurate indagini, nei giorni scorsi l’uomo è stato perquisito, gli investigatori cercavano le prove del suo comportamento illecito. Stando a quanti si apprende pare che il comportamento truffaldino del controllore andasse avanti da mesi. Per questo gli agenti della polizia ferroviaria hanno iniziato a fare una ricognizione delle denunce e a sentire tutte le vittime, difficile arrivare ai turisti stranieri che erano di passaggio sui treni, più facile invece rintracciare gli stranieri extracomunitari residenti nel Padovano o nel Veneziano, e che con grande senso civico si sono messi a disposizione della giustizia. Resta da proseguire il lavoro di ricerca per comprendere se ci siano altre denunce anche ad altre forze di polizia cui gli stranieri potrebbero essersi rivolti anche dopo vari giorni dalla concussione. La concussione è un reato punibile dai sei ai dodici anni, con l’irrogazione della pena è previsto il risarcimento del maltolto all’ente, in questo caso le Ferrovie dello Stato, le quali possono a loro volta chiedere un risarcimento danni d’immagine al controllore.