Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Murano, Burano e ritorno i «forzati» della coda per salire sui mezzi Actv Pugliese (Venezia nativa): garantire ai turisti qualità del servizio
VENEZIA Ammassati, sotto il sole cocente di mezzogiorno, ma anche delle due, delle tre del pomeriggio.
A Murano fiumi di turisti, in attesa di salire sul vaporetto della linea 12 che porta a Burano, arrivano fino a metà di viale Bressagio. Attendono due, tre battelli prima di riuscire a prenderne uno. La passerella del pontile è intasata a tal punto che anche per i residenti diventa difficile raggiungere l’accesso con priorità. Ieri sabato di fine ferragosto la coda era più lunga del solito. «È gestita molto male, essendoci una passerella unica per il pontone d’imbarco. Inevitabilmente, turisti e residenti si mescolano e dalle dieci alle tre del pomeriggio c’è coda, sempre – dice Sara Visman, consigliera comunale del M5S – La passerella andrebbe raddoppiata, è da anni che lo si chiede». Ma anche chi, dopo la lunga attesa, è riescito a salire sul vaporetto a piena capacità, ha dovuto aspettare a cantare vittoria. Perché, dopo aver visitato Burano, l’odissea si è ripetuta al ritorno verso Venezia. Quello che dovrebbe essere un evento eccezionale è diventato ormai prassi, un problema cronico, che i residenti denunciano da anni. Anche perché, oltre alle masse di turisti che arrivano tramite il trasporto pubblico, ci sono da aggiungere anche decine di lancioni. Intorno alle sei, tra biglietteria e pontile, a Burano la coda sembra non aver fine.«È un’invasione, drammatica – commenta Domenico Rossi, pescatore di Burano – Noi residenti possiamo vivere l’isola di sera, durante il giorno non si riesce a camminare». Che sia una giornata di festa, un weekend o un giorno qualsiasi durante la settimana, le code sono interminabili. «E continueranno ad esserci se non si cambia qualcosa – dice Turiddo Pugliese, vicepreside dell’associazione «Venezia Nativa» per la promozione di Burano – Abbiamo chiesto più volte ad Actv e Vela di garantire un servizio di qualità non solo per i residenti, ma anche per i turisti che pagano 7 euro e 50 per essere trasportati ammassati, neanche fossero su un carro bestiame». C’è chi propone di mettere delle corse bis fisse nelle ore più critiche, chi vorrebbe più mezzi per raggiungere San Marco (c’è una corsa all’ora). Avm ripete ad ogni protesta che l’attesa per i turisti in realtà è poca, che la lunga coda è dovuta al fatto che con l’accesso prioritario per chi ha Venezia Unica, si è dimezzato lo spazio interno ma che poi entrano tutti nelle motonavi che trasportano 1.200 persone almeno. In più in ogni week end ci sono i mezzi pronti per garantire i bis se proprio la situazione è critica. Insomma la coda si vede e fa impressione ma quasi nessuno resta a terra, dice Avm.
«Il potenziamento delle linee 12 e 14 di qualche anno fa non è stato sufficiente, l’intasamento è endemico – dice Matteo Regazzo, consigliere della Municipalità di Burano del Pd – Ho scritto decine di volte all’amministrazione, sono state firmate petizioni su petizioni. Ma non c’è mai stato un tavolo di confronto né un’assemblea pubblica. Gli orari sono invariati da sei, sette anni e l’unica cosa che è stata fatta è la “priority line” per i residenti. In isola rimangono quelli che hanno un lavoro qui e di conseguenza non hanno bisogno di muoversi spesso: l’esodo è sempre più frequente». Però verso le sei, proprio a Burano, mentre i turisti ieri sera affollavano la corsia per rientrare a Venezia, quella prioritaria per i residenti era praticamente vuota. Il problema però non sono solo i residenti, perché code e attese non sono un bel biglietto da visita nella promozione dell’isola.
"Visman (M5s)
Va raddoppiata la passerella di accesso al pontile
Regazzo (Pd)
Gli orari sono fermi a 6-7 anni fa i rinforzi non bastano