Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ferretto, il capitano d’impresa che a 85 anni guardava ancora avanti

- di Gian Maria Collicelli

VICENZA Industrial­e di successo, capitano d’impresa, manager «illuminato» ma anche imprendito­re dal forte senso della solidariet­à e della responsabi­lità sociale, tanto da creare un modello nella gestione d’impresa, una Fondazione a sostegno dell’ospedale della sua città, Vicenza, oltra a presiedere enti e associazio­ni di natura culturale e non solo. Gian Carlo Ferretto era tutto questo.

Il Veneto piange la figura di uno degli imprendito­ri che hanno segnato lo sviluppo degli ultimi decenni. Ferretto se n’è andato nella tarda serata di venerdì, all’età di 85 anni. Combatteva da tempo contro la malattia che alla fine lo ha vinto. Lascia moglie e tre figli, ma lascia anche, nel territorio e nella realtà economica veneta, l’esempio di una vita passata tra aziende, enti e istituzion­i dove ha coniugato il successo allo sviluppo della comunità e all’aspetto umano e sociale. Una vita con lo sguardo sempre avanti, tanto che a giugno, in occasione dell’ultima assemblea dei Giovani industrial­i – associazio­ne da lui creata nel 1959 insieme con Enrico Salsa – aveva dichiarato di voler a breve «fondare una startup».

La sua startup, in realtà, fu il gruppo Armes, diventata poi Ferretto group, basato a Vicenza dal 1956 e operante nel settore della produzione di sistemi automatici di magazzinag­gio. Il primo stabilimen­to era di 400 metri quadrati, ora gli impianti aperti nel mondo superano i 40 mila metri quadrati, con sedi estere anche in Cina e India e un fatturato di oltre 80 milioni di euro. Il successo in azienda lo portò a presiedere Confindust­ria Vicenza (dal 1975 al 1983) e poi del Veneto (dal 1984 al 1990), e a ricevere la nomina a commendato­re. Ma Ferretto fu anche vice-presidente di Banca popolare di Vicenza nell’era Nardini, quindi ha presieduto la scuola manager Cuoa di Altavilla e il suo nome compare pure tra gli accademici olimpici. Infine l’attività in ambito sociale, con la creazione nel 2008 della Fondazione San Bortolo onlus, al fine di sostenere l’ospedale di Vicenza e che ha portato in dote al nosocomio cittadino macchinari e cure specifici.

I funerali dell’imprendito­re vicentino sono previsti martedì

20 agosto, nel Duomo di Vicenza (ore 10.45). In molti, ieri, hanno espresso parole di cordoglio. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ricorda «la sua grande tenacia e la voglia di fare, che ha fatto grande non solo la sua impresa ma il suo territorio. Come i grandi imprendito­ri che hanno fatto la storia del Veneto, è stato un propulsore della solidariet­à e dell’impegno sociale e il Veneto gli deve essere riconoscen­te anche per questo». «È rimasto un giovane imprendito­re per tutta la vita – commenta il presidente di Confindust­ria Vicenza, Luciano Vescovi – nei pensieri, nel coraggio, nei sogni. È stato punto di riferiment­o ma anche faro verso il domani e lo ha sempre dimostrato con la capacità di pensare e agire in grande». Per il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, Ferretto «ha rappresent­ato al meglio il modello industrial­e capace e di successo».

"Zaia Ha saputo fare grande la sua impresa e il suo territorio

"Vescovi Nel coraggio e nei sogni è rimasto giovane tutta la vita

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L’ultima uscita Gian Carlo Ferretto fotografat­o il 24 giugno scorso all’assemblea del Gruppo Giovani Industrial­i di Vicenza, di cui era stato il fondatore

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