Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Primario con delibera «ad personam» «È il presidente dell’Ordine di Padova»
L’Anaao: «La impugniamo». Lo specialista: «Ho vinto regolare concorso»
VENEZIA A 24 ore dall’accordo tra Università, Regione e Ordini dei Medici sull’assunzione di 500 tra specializzandi e non specialisti negli ospedali del Veneto, l’Anaao, sigla dei camici bianchi, ha dato mandato ai propri legali di impugnare la delibera con cui la giunta Zaia riconosce a un universitario «la direzione ad personam» del reparto di Medicina generale dell’Azienda ospedaliera di Padova. Ironia della sorte, l’universitario è il professor Paolo Simioni, presidente dell’Ordine della città del Santo che, sostiene il sindacato, «contrariamente ai vertici di altri Ordini del Veneto non si è opposto alle due delibere di Ferragosto con cui Palazzo Balbi ha disposto l’assuzione di non specialisti».
«Ho dato mandato ai nostri legali di ricorrere subito davanti al Tar contro l’ennesimo provvedimento che in modo arbitrario ostacola la carriera dei medici ospedalieri — spiega Adriano Benazzato, segretario regionale dell’Anaao —. Medicina generale è un reparto ospedaliero e viene trasformato in Clinica per essere assegnato a un primario universitario. E’ stata scippata un’apicalità agli ospedalieri con una nomina ad personam che, fatalità, riguarda Simioni. Coincidenza molto sgradevole, ma che giustifica l’atteggiamento del presidente, sempre favorevole alla Regione. E’ una decisione sospetta». Nella delibera si chiarisce che c’è stato un concorso, al quale hanno partecipato «solo tre candidati, tutti universitari», e che il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Luciano Flor, ha comunicato la nomina ai sindacati, «precisando che non hanno sollevato obiezioni». «Non è vero — replica Benazzato — la nostra delegata ne ha sollevate, ma non è stata ascoltata». Il parere dei sindacati è obbligatorio ma non vincolante.
Dal canto suo l’Ateneo di Padova fa sapere che è stata la Scuola di Medicina a scegliere, fra i tre candidati, Simioni, «per l’alto valore scientifico-assistenziale, riconosciuto a livello internazionale». E poi lo specialista prende il posto della collega universitaria Giovannella Baggio, anche lei nominata con delibera ad personam e andata in pensione. «Ho partecipato a un regolare concorso pubblico, che non ha visto nessun candidato ospedaliero, e l’ho vinto regolarmente — dice Simioni —. La delibera di nomina ha subìto 11 passaggi tra Azienda ospedaliera, Università, giunta regionale, commissione Sanità e sindacati: un percorso lineare, senza scorciatoie. La mia carriera e i miei titoli parlano per me. Sono dispiaciuto per questo attacco personale».
"L’Ateneo L’alto valore scientifico e clinico di Paolo Simioni è noto anche all’estero