Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Clinicizzazione ad personam», questo è il suo vero significato
Gentile Direttore, in relazione all’articolo «Primario con delibera «ad personam» È il presidente dell’ordine di Padova», pubblicato sul Corriere del Veneto in data 11 settembre 2019, ritengo doverose alcune integrazioni al fine di poter garantire ai lettori una completezza di informazioni ed evitare che si possano verificare fraintendimenti. La definizione di «clinicizzazione ad personam» indica in gergo tecnico l’attribuzione della natura di clinica universitaria ad un reparto ospedaliero, in quanto diretto da un professore universitario, e non indica alcun trattamento di favore riservato a quello specifico professore. Il termine «ad personam» non configura quindi un atto amministrativo irrituale o discrezionale ma è solamente un termine che serve a definire la natura temporale e limitata del provvedimento stesso. La clinicizzazione non comporta inoltre alcun costo aggiuntivo mentre, a parità di costi, inserisce il reparto in una esperienza anche scientifico-universitaria che rende possibile una integrazione di professionalità con ricadute positive sui servizi offerti.
Per il ruolo da me ora ricoperto, peraltro già assegnato negli ultimi dieci anni ad altro docente Universitario con le stesse medesime modalità (ad personam) percorse per il sottoscritto, in cinque avevano posto la propria candidatura. Gli unici tre candidati presentatisi al concorso erano tutti docenti universitari; ne deriva che il percorso amministrativo di clinicizzazione ad personam che ha riguardato il sottoscritto si sarebbe potuto avviare comunque qualora fosse stato individuato come vincitore un altro dei concorrenti presenti il giorno della selezione. Rappresento inoltre che l’iter amministrativo di clinicizzazione, che ha coinvolto più Enti e Rappresentanze sindacali, è tutto tracciato e trasparente, compreso il parere espresso da organi collegiali sia Universitari che di Giunta Regionale. Dare adito quindi ad ipotesi di provvedimenti di favore equivocando il termine «ad personam» quale elemento di discrezionalità e/o di altra natura è un fuor d’opera, possibile solo a chi non conosca i fatti o voglia travisarli. Infine, per quanto attiene al mio incarico di Presidente pro tempore dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Padova, in merito alla tematica relativa alle delibere regionali sulle prospettive di assunzione di Medici non specialisti citate nell’articolo in questione, diversamente da quanto riportato dal Rappresentante sindacale, la linea di azione dell’Ordine provinciale di Padova è stata pienamente condivisa ed in armonia con quella di tutti gli altri Ordini, come correttamente ribadito dalla stessa Federazione Regionale con nota del 12 settembre con la quale è stata ristabilita la verità circa la posizione dell’Ordine da me rappresentato e pienamente allineata a quella degli altri Ordini del Veneto. Appaiono in conclusione e a mio parere gratuitamente offensive, destituite di qualsiasi fondamento e forse anche diffamatorie le dichiarazioni pubblicamente rese dal dottor Adriano Benazzato, sia per quanto attiene alle modalità di assegnazione della apicalità da me ricoperta, sia per lo scenario evocato circa possibili interferenze e/o conflitti di interesse del sottoscritto nell’esercizio delle funzioni da me svolte quale Presidente di Ordine Professionale rispetto a Regione Veneto e Federazione Regionale degli Ordini.
Le personali responsabilità sulle dichiarazioni rilasciate sono in corso di valutazione e saranno eventualmente oggetto di iniziative a mia tutela nelle sedi competenti.