Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Perizia sul meteo Nel mirino la scelta di lasciare la banchina
VENEZIA Si poteva prevedere che da lì a pochi minuti il tempo sarebbe peggiorato tanto da mettere in difficoltà la nave? È la domanda alla quale dovrà rispondere un esperto che verrà nominato dalla procura di Venezia per analizzare le condizioni meteo del pomeriggio dello scorso 7 luglio, giorno in cui la Costa Deliziosa trovandosi in mezzo alla burrasca ha sbandato e rischiato di sbattere contro Riva Sette Martiri e uno yacht lì ormeggiato. La procura nelle prossime settimane disporrà una perizia per comprendere se quel giorno ci fossero elementi per prevedere il peggioramento delle condizioni del tempo o se siano state commesse eventuali leggerezze. Già nei giorni successivi all’incidente la procura aveva aperto un’inchiesta e indagato come atto dovuto il comandante della nave, Nicolantonio Palombella, per il reato di pericolo di naufragio. Il pm lagunare Andrea Petroni
aveva disposto il sequestro dei supporti informatici a bordo della Costa Deliziosa, una sorta di «scatola nera» della nave. Sia Vtp che la Capitaneria fin dall’inizio hanno sostenuto comunque che al momento della partenza della Costa non c’erano avvisaglie del repentino cambio di meteo. A salvare la situazione erano stati i rimorchiatori, che peraltro la stessa Capitaneria, su input del ministero delle Infrastrutture, aveva aumentato da due a tre (e più potenti) dopo lo schianto della Msc Opera sulla banchina di San Basilio e su un battello fluviale di un mese prima. La Capitaneria nella sua relazione al pm ha fornito i dati sulle previsioni del tempo raccolte prima della partenza della Costa, che però saranno analizzati da un esperto che dovrà stabilire se era possibile prevedere il peggioramento del tempo.