Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Canal Grande con inquinanti Raccolti oltre 200 chili
Microinquinanti pericolosi per il sistema endocrino correlati alla presenza di plastica nell’acqua. Il campionamento effettuato lo scorso agosto all’altezza del ponte di Rialto non lascia dubbi: la guerra alla plastica è quanto mai necessaria. Proprio ieri, l’iniziativa di «Plastic free Venice Lagoon» ha segnato una vittoria: 205 chili di plastica sono stati raccolti tra Sant’Alvise, Castello, Dorsoduro e Murano da centinaia di volontari di associazioni, singoli cittadini e turisti. Metà era concentrata Murano, dove a Sacca San Mattia è stata trovata una vera e propria discarica. «Non si tratta di spazzatura portata dalla corrente, ma di materiale di risulta trasportato e abbandonato», spiega Davide Poletto, vicepresidente di Plastic Free Venice Lagoon. Quasi 100 chili di plastica e 560 totali tra batterie di barche, computer, cavi, cablature, tessuti, eternit, ruote e gomme. Senza contare Mestre e Marghera, dove tra via dell’Elettricità e parco San Giuliano si sono raccolti 170 chili di plastica. Il «clean up day» ha dimostrato che, in un ambiente come quello lagunare che presenta 5 volte la concentrazione di plastica rispetto al mare, serve invertire la rotta. Come hanno fatto alcuni albergatori veneziani sensibilizzando i clienti all’utilizzo di borracce invece che bottigliette. Per esempio la famiglia Romanelli, titolare di tre strutture, stima un risparmio di 40 mila bottiglie l’anno e dota i clienti di mappe, realizzate con carta d’alghe di laguna, dove vengono indicate le fontane. O ancora, non più monouso di shampoo e sapone nei bagni, ma dispenser. (c. ga.)