Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Quattro persone su dieci non si curano per problemi economici
Indagine dell’Acli: in proporzione spende di più chi ha un reddito basso. Il 25% degli utenti nell’Usl 3 over 65
MESTRE Quattro persone su dieci non si curano per motivi economici. Lo rivela un’indagine della Fap Acli Venezia che ieri ha presentato i risultati di un questionario sull’equità del sistema sanitario sottoposto a 250 utenti dei servizi Acli della provincia. Nello specifico, il 42 per cento degli intervistati dichiara di aver rinunciato spesso o qualche volta a spese mediche, anche se necessarie, per motivi economici. «I mutamenti demografici hanno comportato un innalzamento della spesa sanitaria – ha sottolineato Franco Marchiori, segretario della Fap Acli Venezia – nel 2018, a livello nazionale, a fronte di una spesa totale di 154 miliardi di euro, quasi 40 sono stati pagati di tasca propria dai cittadini». Acli sottolinea come in questi anni siano aumentati i costi a carico delle famiglie, tanto che vi sarebbe un crescente ricorso alla sanità privata soprattutto per i minori tempi di attesa. L’88 per cento degli intervistati dice infatti di aver fatto ricorso almeno una volta a queste strutture. Vi è poi un altro aspetto. Fap Acli ha infatti realizzato anche un’analisi sui dati fiscali di 21 mila contribuenti che si sono rivolti ai suoi sportelli Caf da cui emerge che la spesa sanitaria media di una famiglia veneziana ammonta a circa 1.032 l’anno, pari al 3,6 per cento del reddito del nucleo familiare. Quel che emerge è che in proporzione spende di più chi ha un reddito più basso. Sotto i 15 mila euro, la spesa sanitaria media è di 774 euro (con un’incidenza sul reddito del 4,5%), chi dichiara più di 75 mila euro spende 1.810 euro (1,7%). «Il futuro della sanità pubblica dipende da un adeguato rifinanziamento – ha precisato Marchiori – In caso contrario aumenterà il peso della sanità privata». Anche perché è in crescita il numero di anziani. «Nell’Usl 3 gli over 65 sono il 25 per cento – ha spiegato il direttore dei servizi socio-sanitari dell’usl 3 Gianfranco Pozzobon — Ci troviamo in un sistema in cui l’80 per cento della spesa sostenuta dal Servizio sanitario va a rispondere alle richieste di salute del 20 per cento della popolazione, la fascia più anziana». E sul 40 per cento di persone che non si cura per cause economiche? «Il dato preoccupa – dice Pozzobon – ma bisognerebbe capire a quale tipo di prestazione si rinuncia. Anche sulla scelta del privato andrebbero fatti approfondimenti: qualcuno degli intervistati potrebbe essersi infatti rivolto a privati convenzionati con il pubblico. Sui tempi di attesa siamo invece sempre più attenti: c’è una carenza di medici specialisti, comune in Italia, che incide sull’allungarsi dei tempi».
La spesa Le famiglie spendono in media mille euro all’anno per curarsi