Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Olimpiadi, tre nomi per il manager Soldi dal governo

Per il ruolo di Ad in corsa Mockridge, Novari e Baldan. «Entro novembre la legge olimpica»

- di Marco Bonet

VERONA Tre nomi per un posto, quello di amministra­tore delegato della Fondazione che organizzer­à i Giochi 2026 a Milano e Cortina. Si tratta di Tom Mockridge, Vincenzo Novari, Alberto Baldan. «Dovunque caschiamo, caschiamo bene» ha detto il sindaco di Milano Sala, «sono tutti nomi di standing internazio­nale» ha aggiunto il governator­e Zaia. Resta, però, il nodo del compenso. E il ministro per lo Sport Spadafora promette: «Il governo metterà le risorse necessarie, approverem­o la legge olimpica entro novembre».

La lista si è accorciata, VERONA è diventata una «short-list», ma il fatidico nome ancora non c’è. I cacciatori di teste di Spencer Stuart hanno sottoposto al Comitato organizzat­ore di «Milano-Cortina» 2026, riunito ieri alla Fiera di Verona, un elenco con otto candidati al ruolo di amministra­tore delegato della futura Fondazione, poi ridotti a sei nel corso della discussion­e ed infine a tre. Si tratta di Tom Mockridge, 64 anni, neozelande­se con cittadinan­za italiana, ex braccio destro di Rupert Murdoch, storico amministra­tore delegato di Sky, poi passato con lo stesso ruolo in Virgin Media; Vincenzo Novari, 60 anni, per 16 anni amministra­tore delegato di «3» e ora special advisor per l’Italia per CK Hutchinson (il gruppo cinese proprietar­io della compagnia telefonica); Alberto Baldan, 59 anni, veneziano laureato a Ca’ Foscari, amministra­tore delegato di Grandi Stazioni Retail, con un passato in Kering e alla Rinascente. I nomi sono frutto di indiscrezi­oni - non smentite circolate a sera, perché durante la conferenza stampa seguita al vertice tutti i protagonis­ti avevano voluto mantenere il più stretto riserbo, «nel rispetto dei diretti interessat­i» come aveva chiosato il governator­e Luca Zaia. Rimane invece top secret il compenso, che si sa essere un problema rilevante viste le risorse limitate del Comitato (si parla di 500-700 mila euro l’anno) a fronte di un mercato abituato a ben altre cifre (1,5-2 milioni). «Anche sugli emolumenti - aveva ribadito il sindaco di Milano Giuseppe Sala - non una parola fino a quando non ne avremo discusso con i diretti interessat­i».

Proprio Sala, che prima di diventare sindaco di Milano è stato amministra­tore delegato di Expo, ha quindi spiegato: «Al manager che sceglierem­o dovrà essere data ampia autonomia. Da queste tre persone abbiamo ricevuto un consenso di massima e dovunque caschiamo, caschiamo bene. L’importante è dar loro un mandato chiaro, con limiti e raggio d’azione chiari. Devono sapere da subito fin dove possono arrivare».

L’altra novità è arrivata dal ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora. All’ingresso Zaia aveva auspicato: «Sulle Olimpiadi lo slogan era: “Le volete? ve le pagate”. Spero che il governo riveda la sua posizione, lo slogan dovrebbe diventare “le vogliamo, e le paghiamo”». Da Spadafora è arrivata un’apertura in tal senso, importante perché il ministro è un esponente di spicco del Movimento Cinque Stelle, la forza fin qui più ostile ai Giochi: «Sono felice di aver partecipat­o a questo primo incontro da ministro - ha detto Spadafora - io penso che non possa mancare l’impegno e il sostegno del governo in tutte le forme necessarie per questo grande evento. Ho apprezzato molto il contributo di tutta la parte tecnica: ho visto un lavoro davvero importante, adesso manca la parte del governo. Siamo impegnati per un evento di grane rilevanza per il Paese - ha quindi concluso - le Olimpiadi hanno un’eco mondiale, ci proiettera­nno in una dimensione planetaria. Ovviamente l’ investimen­to dovrà essere gestito nel migliore dei modi e in massima trasparenz­a, ma non potrà mancare un contributo dello Stato, dopo quelli dei Comuni e delle Regioni per una manifestaz­ione così importante per l’Italia».

Infine la legge olimpica, il cui iter è stato notevolmen­te complicato dalla crisi di governo agostana: «Ci stiamo lavorando - ha spiegato Spadafora - e vogliamo recepire le riflession­i non solo del Cio, ma di tutti gli attori coinvolti. Già la prossima settimana ci incontrere­mo al ministero, quindi il decreto legge sarà approvato in Consiglio dei ministri entro novembre, la tempistica sarà rispettata. Quindi ci sarà l’iter parlamenta­re in tempo per consentire al Comitato organizzat­ore di gestire nel migliore dei modi l’evento».

Il presidente del Coni Giovanni Malagò si dice «serenament­e soddisfatt­o», ringrazia la squadra (che annovera il sindaco di Cortina Giampietro Ghedina, il governator­e lombardo Attilio Fontana, i presidenti di Trento e Bolzano Maurizio Fugatti e Arno Kompatsche­r) e aggiunge: «Qui ci sono persone che hanno storie diverse, qualcuno nella politica, qualcuno fuori, ma il gioco di squadra esiste. Stiamo lavorando in un clima molto propositiv­o, presto ci saranno nuovi incontri per la definizion­e della governance».

Zaia

Il nodo del compenso? Con le Olimpiadi non si fa solo curriculum, si entra nella Storia

Spadafora

Il Consiglio dei ministri approverà la legge olimpica entro novembre, nei tempi previsti

Sala

Al manager che sceglierem­o dovrà essere data ampia autonomia, con limiti chiari

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Il vertice Da sinistra Giovanni Malagò del Coni, il ministro Vincenzo Spadafora e il governator­e Luca Zaia
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Alberto Baldan Veneziano, 59 anni, amministra­tore delegato di Grandi Stazioni Retail, con un passato in Kering e alla Rinascente
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60 anni, per 16 anni amministra­tore delegato di «3» e ora special advisor per l’Italia per CK Hutchinson
Vincenzo Novari 60 anni, per 16 anni amministra­tore delegato di «3» e ora special advisor per l’Italia per CK Hutchinson
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64 anni, neozelande­se con cittadinan­za italiana, ex braccio destro di Rupert Murdoch, storico amministra­tore delegato di Sky
Tom Mockridge, 64 anni, neozelande­se con cittadinan­za italiana, ex braccio destro di Rupert Murdoch, storico amministra­tore delegato di Sky

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