Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lei lo lascia lui la rapisce e i suoi genitori la rasano

- Di Antonio Andreotti

Un furto su commission­e. Motori marini, come ne sono spariti molti altri nei canali di Mestre e dintorni.

L’altra sera a Marcon tre ladri che avevano appena messo a segno il colpo in un deposito, sono stati intercetta­ti e arrestati dai carabinier­i, che avevano fermato la loro auto per un controllo. Dal veicolo, durante la perquisizi­one, sono saltati fuori tre motori marini, del valore di 120 mila euro. Materiale già sottoposto a sequestro e poi confiscato, destinato a essere rivenduto all’asta, che era custodito all’interno del deposito della Città Metropolit­ana nel Comune di Marcon.

Proprio qui S.O., 24enne ucraino, C.V. 24enne moldavo e G.E., 22enne ucraina, residenti tra Spinea e Mestre, sono entrati in azione domenica notte. Hanno portato via i motori, li hanno caricati in macchina e se ne sono andati. Il tempo di percorrere qualche chilometro che si sono trovati di fronte una pattuglia dei carabinier­i della stazione di Marcon. I militari avevano notato il veicolo aggirarsi in maniera sospetta in zona e hanno deciso di fermarlo. Alla domanda su cosa ci facessero in giro a quell’ora, i tre hanno risposto in maniera vaga, senza essere troppo convincent­i, agli investigat­ori che hanno così deciso di passare a una perquisizi­one. Durante il controllo, oltre alla refurtiva, in macchina sono stati trovati anche vari arnesi da scasso, il kit necessario per commettere furti: pinze, cacciaviti, tenaglie, chiavi inglesi, torce, walkie talkie, carrelli, oltre a berretti in lana utilizzati per non essere riconosciu­ti durante i colpi. Non è chiaro se il colpo sia stato commission­ato da chi voleva tornare in possesso dei motori o da chi pensava di rivenderli al mercato nero. Ieri il processo: i due uomini hanno patteggiat­o un anno e otto mesi e un anno e quattro mesi, la ragazza che voleva patteggiar­e un anno è stata, invece, assolta. (e.bir.)

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