Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lei lo lascia lui la rapisce e i suoi genitori la rasano
Un furto su commissione. Motori marini, come ne sono spariti molti altri nei canali di Mestre e dintorni.
L’altra sera a Marcon tre ladri che avevano appena messo a segno il colpo in un deposito, sono stati intercettati e arrestati dai carabinieri, che avevano fermato la loro auto per un controllo. Dal veicolo, durante la perquisizione, sono saltati fuori tre motori marini, del valore di 120 mila euro. Materiale già sottoposto a sequestro e poi confiscato, destinato a essere rivenduto all’asta, che era custodito all’interno del deposito della Città Metropolitana nel Comune di Marcon.
Proprio qui S.O., 24enne ucraino, C.V. 24enne moldavo e G.E., 22enne ucraina, residenti tra Spinea e Mestre, sono entrati in azione domenica notte. Hanno portato via i motori, li hanno caricati in macchina e se ne sono andati. Il tempo di percorrere qualche chilometro che si sono trovati di fronte una pattuglia dei carabinieri della stazione di Marcon. I militari avevano notato il veicolo aggirarsi in maniera sospetta in zona e hanno deciso di fermarlo. Alla domanda su cosa ci facessero in giro a quell’ora, i tre hanno risposto in maniera vaga, senza essere troppo convincenti, agli investigatori che hanno così deciso di passare a una perquisizione. Durante il controllo, oltre alla refurtiva, in macchina sono stati trovati anche vari arnesi da scasso, il kit necessario per commettere furti: pinze, cacciaviti, tenaglie, chiavi inglesi, torce, walkie talkie, carrelli, oltre a berretti in lana utilizzati per non essere riconosciuti durante i colpi. Non è chiaro se il colpo sia stato commissionato da chi voleva tornare in possesso dei motori o da chi pensava di rivenderli al mercato nero. Ieri il processo: i due uomini hanno patteggiato un anno e otto mesi e un anno e quattro mesi, la ragazza che voleva patteggiare un anno è stata, invece, assolta. (e.bir.)