Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La fibra ultraveloce già entrata in funzione per diecimila famiglie
Ora le aziende puntano a cablare il 100% delle case
VENEZIA Tra i veneziani e la fibra è cominciata la luna di miele. Dopo un matrimonio combinato fatto di scontenti, asfalto rattoppato a singhiozzo, masegni rotti, sampietrini macchiati, cantieri molesti, segnalazioni continue al sito di Ca’ Farsetti e lavori diluiti in tre anni, i pacchetti della banda ultralarga oggi vanno via come il pane. Tanto che Venezia è salita nel podio delle città italiane per attivazione della fibra. «È tra le prime quattro» assicura Alessandra Poggiani, direttrice di Venis, la società che ha diretto i lavori di infrastrutturazione. A cantieri ancora aperti, un utente su dieci ha deciso di acquistare la connessione che viaggia a un gigabit al secondo. È il 12% di tutte le unità immobiliari dove già serpeggia sotto la banda: oltre diecimila case. I due colossi delle telecomunicazioni che per connettere Venezia hanno investito una cinquantina di milioni di euro ciascuno, sono tanto soddisfatti (e con loro gli operatori Tim, Tre, Wind, Fastweb per citarne alcuni) da puntare ad estendere la copertura veneziana: dal 90 per cento di case cablate al 100 per cento. «Stiamo valutando assieme al Comune se ci sono tutte le condizioni per farlo - spiegano da Open fiber - È una cosa che va decisa prima di chiudere i cantieri a Venezia». Questo perché sarebbe controproducente tornare a scavare in un secondo momento. «Anche Flashfiber è interessata ad ampliare la rete grazie ai tassi sorprendenti di attivazione della fibra. La città ha reagito con interesse e le aziende stanno pensando di aumentare l’investimento, che potrebbe determinare nuovi cantieri nel 2020. E il Comune sarebbe preparato, anche per l’esperienza maturata in questi anni di lavori» spiega Poggiani.
Se l’idea non va in porto, entro marzo 2020 terminano scavi e riasfaltature. E nove case veneziane su dieci potranno avere la fibra super veloce con tariffe da 20 a 30 euro al mese. «Una cifra paragonabile solo a Milano» assicura Poggiani.
In centro storico la posa della fibra e il riposizionamento dei masegni sono un capitolo chiuso. «Per le aziende gli investimenti nel centro storico sono stati più onerosi rispetto ad altre città - dice Poggiani - Il ripristino dei masegni originali è molto complesso e ha imposto una collaborazione ancora più attenta tra pubblico e privato». «Adesso in centro ci stiamo solo occupando di collegare qualche utenza in alcune zone di Castello e Sant’Elena. Ma l’infrastruttura è ultimata» spiega Open fiber.
Altra storia in terraferma, perché alcune zone di Marghera sono rimaste in coda. Tre chilometri che Open fiber comincia a scavare questa settimana e chiuderà a fine novembre: in via Elettricità, via Carrara, via Ghega, via Galvani, via Bragadin, via Minotto, via Fratelli Bandiera, via della Fonte, via Orsini, via Grado, via Monzani, via Ca’ Emiliani e via Volta. A quel punto Open fiber potrà dire di aver srotolato tutti i suoi 1.100 chilometri nel sottosuolo veneziano, in attesa delle decisioni sull’ampliamento, che parlano di qualche centinaio di chilometri in più. Intanto partono i lavori per 31 chilometri di riasfaltature sopra la fibra già posata in centro a Mestre. Dalla prossima settimana ci saranno tre squadre al lavoro per finire entro novembre, anche se l’arrivo del grande
Esclusi Cinque aree devono aspettare i fondi di Stato e Regione. Lavori nel 2021
freddo, dannoso per questo tipo di operazione, potrebbe far slittare gli ultimi chilometri a dopo l’inverno. In questi giorni cominceranno a essere ripassate via Lavaredo, via Passo Fedaia, via Cadore, via Monte Madonna, via delle Marmarole, via San Donà, via Colli Euganei, via Siusi, via Pasqualigo, via Comelico, via Livenza, via Rielta, via Ticino, via Mandricardo, rotonda largo del tricolore, via Vendramin. Tra Mestre e Venezia Open fiber ha collegato in tutto 113 mila case e conta di arrivare ad almeno 120 mila entro dicembre.
Flashfiber invece deve ultimare scavi a Chirignago e al Lido dove i lavori sono partiti dopo e finiranno entro giugno 2020.
Restano escluse per ora Malcontenta, Dese, Tessera (zona aeroporto), aree di Zelarino e Favaro e alcune isole in laguna. In queste zone bianche a fallimento di mercato, l’arrivo della banda ultralarga è considerato più dispendioso del ritorno economico. Per questo Stato e Regione copriranno i buchi con un investimento di 400 milioni di euro in tutto il Veneto. Entrambi i bandi per i lavori sono stati vinti da Open fiber. Si parte nel 2021.