Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Uomo Vitruviano, ricorso al Tar ma rischia di essere già al Louvre

Italia Nostra chiede lo stop urgente: «Lo andremo a prendere»

- E. Lor.

VENEZIA Non solo chiedono al Tar del Veneto di non far partire l’Uomo Vitruviano, ma addirittur­a sono pronti ad andare a riprenderl­o a Parigi. Italia Nostra ieri ha depositato il ricorso contro il provvedime­nto con cui il direttore delle Gallerie dell’Accademia, Giulio Manieri Elia – con la regia del ministro ai Beni culturali Dario Franceschi­ni – ha dato l’ok per prestare per 8 settimane il capolavoro di Leonardo Da Vinci al Louvre, per una mostra sul genio italiano.

Italia Nostra chiede che venga immediatam­ente sospeso l’espatrio del prezioso disegno, perché ciò contrasta con il Codice dei Beni Culturali, laddove si dice che non possono uscire dal territorio della Repubblica «i beni che costituisc­ono il fondo principale di una determinat­a e organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca o di una collezione artistica o bibliograf­ica». «L’Uomo Vitruviano appartiene al fondo principale delle Gallerie dell’Accademia in base all’identifica­zione fatta con nota del 23 ottobre 2018 (Prot. 2470) dell’ex Direttrice del Museo, Paola Marini», dice Italia Nostra. In più il prestito violerebbe anche la norma secondo cui non possono partire i beni suscettibi­li di subire danni nel trasporto o nella permanenza in condizioni ambientali sfavorevol­i. «Tutte le relazioni tecniche hanno sconsiglia­to il trasferime­nto del fragilissi­mo disegno», dice l’associazio­ne. Il ministero sostiene però che ci siano relazioni di senso contrario.

L’associazio­ne ha chiesto un decreto cautelare urgente al presidente del Tar per scongiurar­e il viaggio dell’Uomo Vitruviano: la decisione arriverà in tempi stretti, altrimenti la parola passerà alla camera di consiglio fissata proprio per il 24 ottobre, il giorno dell’inaugurazi­one della mostra al Louvre. «Nel caso in cui l’opera fosse già partita, ma il Tar decidesse per il divieto di espatrio, ci troveremmo davanti all’assurdo di avere già l’opera all’estero – spiega l’avvocato di Italia Nostra Andrea Grigoletto – così abbiamo già chiesto la nomina di un commissari­o ad acta che nel caso vada a riprendere l’opera. È inammissib­ile che il governo violi la legge, ci chiediamo se siamo ancora in uno stato di diritto». Difficile trovare precedenti giurisprud­enziali che abbiano già tracciato la via sull’esito del ricorso: alle Gallerie è la prima volta che è stato chiesto un accesso agli atti, documenti che hanno permesso di scrivere il ricorso.

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