Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Corvo, Zaia difende il patriarca «Dietro alle accuse una regia»
La Chiesa veneziana ferita. Il governatore: azione vergognosa
VENEZIA «Quello che stanno facendo al patriarca Francesco Moraglia è assolutamente vergognoso». Il governatore Luca Zaia non ha alcuna remora a manifestare la sua piena — e «ovvia», come ribadisce — solidarietà al vescovo di Venezia nei giorni in cui si torna a parlare del «corvo» della Curia. «Uno, dieci, venti, i corvi si sono riprodotti tanto è alto lo scontento. Fossi individuato ci sarebbe a qualche altro a pungolare la Curia e il patriarca», ha detto contattando il Corriere del Veneto, parlando delle accuse fatte nei mesi scorsi con volantini anonimi attaccati sui muri di calli e campielli. «Le offese hanno fatto soffrire e feriti profondamente la nostra Chiesa e tutti coloro che veramente la amano e con generosità si spendono per il Vangelo», è intervenuto il patriarca che ha prontamente denunciato alle forze dell’ordine la situazione. «Non vorrei che, dietro a tutto questo, ci fosse un qualche tipo di regia più strutturata», è intervenuto ieri il governatore del Veneto che confida in un pronto intervento delle autorità. «Mi auguro — ha detto Zaia — che la procura faccia subito piazza pulita». La solidarietà nei mesi scorsi era arrivata anche da alcuni sacerdoti, che avevano scritto a monsignor Moraglia definendo i manifesti «un vile atto di diffamazione», mentre qualche anno prima una lettera — di tenore completamente diverso, critico con l’azione e le nomine del patriarca — era stata spedita da altri preti in Vaticano, a testimoniare un certo malessere all’interno della Chiesa veneziana. Le indiscrezioni di un possibile arrivo a Venezia dell’attuale Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin al posto di Francesco Moraglia vengono collegate proprio a questo. L’offensiva del corvo è partita dall’allontanamento di don Massimiliano D’Antiga, sfociato anche nelle proteste di alcuni fedeli sotto il Patriarcato a San Marco .