Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Forma, percentual­i, qualità Ecco perché la Reyer è spenta

Ancora non al top, l’Umana non molla mai ma non riesce a vincere

- Matteo Valente

Quattro sconfitte in sei gare ufficiali disputate. Tre consecutiv­e tra campionato ed Eurocup. E nel mezzo, la parentesi Stone che sicurament­e non ha aiutato. Non è certo l’avvio di stagione ideale quello vissuto dall’Umana Reyer, che anche domenica si è dovuta arrendere alla Virtus Bologna di uno strepitoso Milos Teodosic, protagonis­ta di 22 punti. Venezia ha lottato, ha mostrato piccoli segnali di migliorame­nto com’era accaduto anche con il Partizan, ma di fatto continua a convivere con i problemi che hanno caratteriz­zato quest’avvio di stagione.

È evidente, come per stessa ammissione di De Raffaele, che la squadra sia indietro nella condizione: qualche problema fisico come quello di Udanoh, il rientro di Filloy dal Mondiale e tanti piccoli acciacchi hanno di fatto rallentato il rodaggio dei campioni d’Italia che in tutte le gare fin qui disputate hanno sempre faticato a dare continuità di rendimento sui due lati del campo. Se da un lato preoccupa il fatto che le uniche due vittorie, contro Brindisi nella semifinale di Supercoppa e contro Trieste all’esordio in campionato, siano arrivate in rimonta, la metà del bicchiere da vedere

mezza piena mostra una Reyer che ha sempre lottato fino all’ultimo pallone per vincere le gare e con un briciolo di lucidità in più, un po’ di fortuna, e qualche scelta più attenta, forse si sarebbe potuto portare a casa qualche punto in più.

A dare un’occhiata ai numeri di queste prime tre partite di campionato qualche cifra più evidente delle altre spicca

in maniera evidente: i 79 punti di media subiti fin qui sono senza dubbio troppo per una squadra che ha sempre fatto della difesa un marchio di fabbrica per costruire le proprie vittorie in Italia e in Europa. E proprio a questi fanno da contraltar­e i 76 punti realizzati di media, una cifra che è sufficient­e quando la difesa diventa impermeabi­le. L’altro dato che emerge è il periodo non certo eccellente al tiro da tre, altra caratteris­tica che ha condotto la Reyer alle vittorie più importante nell’ultima stagione: 30 le bombe infilate nei canestri avversari a fronte di 87 tentativi, per il 37 per cento. Una statistica che lascia comprender­e come sia davvero molto sottile il filo che separa la Reyer dal cambio di passo che trasformi questo momento difficile in un vero e proprio rush alla riconquist­a delle zone alte della classifica. A Bologna, finché la percentual­e da tre era alta la Reyer conduceva nel punteggio.

Giocando ogni tre giorni il tempo per lavorare è poco e confidando che non arrivino altri infortuni, l’unica ricetta di De Raffaele è quella del lavoro a testa bassa e con grande umiltà. Domani infatti sarà già tempo di tornare in campo per l’Eurocup: ad attendere i lagunari la lunga e ostica trasferta in casa del Lokomitiv Krasnodar in Russia, che costringer­à Bramos e soci a tante ore di viaggio. I russi nel primo turno hanno perso fuori casa contro il Vilnius, e quindi quella di domani sera sarà già una specie di spareggio in un girone di ferro dove tutte le protagonis­te sognano la qualificaz­ione.

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Leader Ariel Filloy e Mitchell Watt, tra i migliori in campo a Bologna (Ciamillo)

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