Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Il rigore che non c’era» Buffa, lo sport come destino
Il giornalista stasera nel Rodigino con il nuovo spettacolo
Vicende sportive che diventano un affresco storico, sociale e, perfino, poetico. È questo il grande talento di Federico Buffa, giornalista e telecronista che, da qualche anno, ha trovato una nuova strada per il suo unico storytelling, raccontando il mondo dello sport (e non solo) da un palco di teatro. Così sarà anche questa sera al teatro Ballarin di Lendinara, Rovigo, dove porterà il suo nuovo spettacolo Il rigore che non c’era come evento di Musikè, la rassegna itinerante di musica, teatro, danza promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (ore 21, ingresso gratuito con prenotazione sul sito www.rassegnamusike.it).
A un certo punto di una qualsiasi partita, un qualunque arbitro decide di fischiare un rigore, giusto o sbagliato, vero o falso: in quel momento il destino è ad un bivio. È così che comincia il viaggio de Il rigore che non c’era che si snoda con una caratteristica inedita per lo storyteller, perché non si tratta solo di storie di sport: stavolta Buffa racconta, con lo stesso tocco leggero ma profondo, di persone che hanno fatto la loro scelta, prima che l’arbitro fischiasse. Di Garrincha e il Loco Housemann che svendono la loro vita scintillante a una bottiglia, di Mandela che decide di resistere 27 anni in carcere, di Billie Holiday che canta Strange fruits negli Stati del Sud, di Lebron James o di Colin Kaepernick che sui rispettivi campi da gioco hanno acceso proteste di grande impatto simbolico. «Cosa sarebbe successo se l’arbitro quel rigore non lo avesse fischiato? Questa domanda aleggia su tutti, noi sul palco e il pubblico in platea – spiega il regista dello spettacolo Marco Caronna – in questo entra in scena una componente per me essenziale, una leggerezza che ci fa sorridere, una disponibilità a stupirci di quel che vorremmo raccontare nella prossima replica». A fare da scenografia al palcoscenico sarà la copertina del «Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band» dei Beatles. In scena e nel testo, Federico Buffa sarà affiancato da un angelo custode, interpretato da Jvonne Giò, da uno strampalato attore, interpretato dal regista Marco Caronna, e da un pianista, Alessandro Nidi. Saranno loro i compagni di viaggio che porteranno lo storyteller a scoprire che quel rigore, ha cambiato la storia di tutti.