Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Marco Polo, pace fatta «Classi più spaziose» Ritirato il ricorso al Tar
VENEZIA Le classi del Marco Polo rimangono accorpate, ma guadagnano una scala antincendio e nuovi spazi, incluso l’ufficio del vicepreside. Pace fatta: un compromesso tra genitori e amministrazione scolastica valso l’annullamento del ricorso al Tar. Lì c’era arrivato dopo una diatriba durata un intero anno scolastico: da una parte l’Ufficio scolastico provinciale che aveva chiesto di fondere alcune classi a causa del numero esiguo di studenti, dall’altra genitori, insegnanti e alunni del liceo classico veneziano che si opponevano temendo problemi di sicurezza nel sovraffollamento delle aule e di discontinuità didattica. In mezzo il preside Pecchini, morto suicida nel corso dell’anno, accusato di non essersi opposto a sufficienza alla richiesta di accorpamento. «Non c’è più motivo di scontro — mollano la presa i genitori che avevano firmato il ricorso contro Miur, Ufficio scolastico regionale e istituto — le classi sono accorpate ma almeno i ragazzi sono in sicurezza». L’organico pubblicato il 31 maggio dall’Usr ha imposto definitivamente l’accorpamento delle sei classi riducendole a quattro. E così rimane. Contro quello si erano battuti ancora una volta i genitori ma, sostiene la sentenza, «In data primo ottobre 2019 i ricorrenti hanno depositato memoria nella quale si è dato atto che le soluzioni nel frattempo adottate dall’amministrazione scolastica per l’accorpamento delle classi e per la collocazione degli studenti negli spazi scolastici disponibili presso Palazzo Bollani, determinando un minor affollamento complessivo, pur in presenza di classi che superano l’indice di affollamento massimo previsto dalla Città Metropolitana, non peggiorano però la sicurezza complessiva degli studenti». Le classi saranno da 25ragazzi. (g. bu.)
Accordo Sezioni accorpate ma i ragazzi sono in sicurezza