Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La tassa di sbarco slitta a luglio 2020

Nuove tariffe per un anno, ma sarà anche «volontaria». Il nodo dei controlli a bordo

- Francesco Bottazzo

VENEZIA La tassa di sbarco slitta ancora, questa volta l’entrata in vigore è stata fissata per luglio 2020. «Ci serve tempo per approntare il sistema che non dovrà avere problemi», spiega l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Per il primo anno sono state fissate tariffe più basse: 3 euro quella ordinaria, 6 per i giorni da bollino rosso, 8 in quelli neri. Fare il ticket sarà però «volontario», così come il biglietto dell’autobus. Controlli? Saranno fatti, ma non potranno essere capillari.

Alla fine sarà una questione VENEZIA di onestà, dei turisti pendolari. Controllar­li tutti, così come Ca’ Farsetti aveva ipotizzato inizialmen­te puntando su quanto prevedeva la legge (e quindi con la collaboraz­ione dei vettori) è praticamen­te impossibil­e, tanto che Venezia ha deciso di far slittare ancora (per la terza volta) l’applicazio­ne del contributo di accesso. «Partirà il primo luglio 2020 e il Comune potrà incamerare direttamen­te il contributo», dice l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Troppo stretti i tempi previsti per poter cominciare senza avere problemi, polemiche e ricorsi, così Ca’ Farsetti ha deciso di rallentare, mettere da parte l’entusiasmo della primavera scorsa (doveva partire in estate) per affinare il sistema. Al primo anno cambiano anche le tariffe che saranno rimodulate, mantenendo comunque la diversific­azione giornalier­a sulla base del sistema dei bollini. Il contributo ordinario sarà di tre euro (sia per gli alberghi fuori comune che avranno fatto la convenzion­e sia per gli altri, che così avranno il tempo di mettersi in «regola»), quello per i giorni affollati (bollino rosso) sei, mentre nei giorni particolar­mente critici (nero) otto. Dal 2021 si ritornerà all’ipotesi iniziale con l’introduzio­ne dei periodi «scarichi» (3 euro) e l’aumento di tutte le altre tariffe (verde da tre a sei, rosso a otto, nero a dieci).

«E’ la dimostrazi­one che il contributo di accesso non serve per fare cassa», sottolinea Zuin. Del resto una stima dell’importo ancora non c’è, molto dipenderà dalle deroghe (tante, a partire dai residenti in Veneto ) e dai turisti che pagheranno il contributo. «Sarà invece un modo per raggiunger­e gradualmen­te lo scopo per cui il contributo è stato istituito: la gestione dei flussi turistici quale strumento per la salvaguard­ia di Venezia e della laguna e il migliorame­nto della qualità della vita dei residenti», aggiunge l’assessore. La modifica votata ieri dalla giunta permetterà quindi, sottolinea Ca’ Farsetti ad arrivare alla prenotazio­ne completame­nte elettronic­a nel 2022. Perché l’aspetto tecnologic­o è stato quasi completame­nte definito: non saranno più i vettori a dover riscuotere il ticket, ma sarà direttamen­te l’amministra­zione veneziana ad occuparsen­e attraverso tutta una serie di punti vendita sparsi nel territorio, dalle macchine automatich­e agli sportelli Vela, fino ai tabaccai, oltre naturalmen­te al sito web. In sostanza chi prenoterà il viaggio in treno o in autobus verrà informato di dover acquistare il ticket di accesso, se non rientra nella lunga sfilza di deroghe che il consiglio comunale ha introdotto. Ma sarà una questione di correttezz­a, perché nonostante l’assessore al Bilancio insista sull’attività di verifica, che con ogni probabilit­à sarà fatta da una società esterna, sarà difficile controllar­e — a bordo dei mezzi — tutti i turisti che arrivano a Venezia.

In questi mesi dovrà essere creato il sistema di riscossion­e che vede la predisposi­zione di un programma web specifico che consenta il pagamento attraverso i diversi sistemi, un’adeguata rete di vendita sul territorio, una campagna comunicati­va del nuovo sistema e sul turismo sostenibil­e. La messa a regime comporterà entro i primi mesi del prossimo anno la realizzazi­one completa del sistema informativ­o che consentirà di acquisire i voucher per l’esenzione e l’esclusione del pagamento del contributo, per evitare il congestion­amento degli accessi al portale in concomitan­za dell’avvio del ticket. Sarà un modo per testare l’intero sistema «che responsabi­lizzi quanti vengono a visitare in giornata Venezia», precisa Zuin.

Rimane ancora aperta la questione che riguarda le auto private escluse (dalla legge) dal ticket. Per ovviare alle limitazion­i infatti Ca’ Farsetti ha deciso di introdurre una zona a traffico limitato sul ponte della Libertà, ma per farlo c’è bisogno del via libera del ministero delle Infrastrut­ture che deve ancora arrivare.

Zuin

Affiniamo il sistema, vogliamo partire bene. Prenotazio­ne obbligator­ia dal 2022

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