Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La tassa di sbarco slitta a luglio 2020
Nuove tariffe per un anno, ma sarà anche «volontaria». Il nodo dei controlli a bordo
VENEZIA La tassa di sbarco slitta ancora, questa volta l’entrata in vigore è stata fissata per luglio 2020. «Ci serve tempo per approntare il sistema che non dovrà avere problemi», spiega l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Per il primo anno sono state fissate tariffe più basse: 3 euro quella ordinaria, 6 per i giorni da bollino rosso, 8 in quelli neri. Fare il ticket sarà però «volontario», così come il biglietto dell’autobus. Controlli? Saranno fatti, ma non potranno essere capillari.
Alla fine sarà una questione VENEZIA di onestà, dei turisti pendolari. Controllarli tutti, così come Ca’ Farsetti aveva ipotizzato inizialmente puntando su quanto prevedeva la legge (e quindi con la collaborazione dei vettori) è praticamente impossibile, tanto che Venezia ha deciso di far slittare ancora (per la terza volta) l’applicazione del contributo di accesso. «Partirà il primo luglio 2020 e il Comune potrà incamerare direttamente il contributo», dice l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Troppo stretti i tempi previsti per poter cominciare senza avere problemi, polemiche e ricorsi, così Ca’ Farsetti ha deciso di rallentare, mettere da parte l’entusiasmo della primavera scorsa (doveva partire in estate) per affinare il sistema. Al primo anno cambiano anche le tariffe che saranno rimodulate, mantenendo comunque la diversificazione giornaliera sulla base del sistema dei bollini. Il contributo ordinario sarà di tre euro (sia per gli alberghi fuori comune che avranno fatto la convenzione sia per gli altri, che così avranno il tempo di mettersi in «regola»), quello per i giorni affollati (bollino rosso) sei, mentre nei giorni particolarmente critici (nero) otto. Dal 2021 si ritornerà all’ipotesi iniziale con l’introduzione dei periodi «scarichi» (3 euro) e l’aumento di tutte le altre tariffe (verde da tre a sei, rosso a otto, nero a dieci).
«E’ la dimostrazione che il contributo di accesso non serve per fare cassa», sottolinea Zuin. Del resto una stima dell’importo ancora non c’è, molto dipenderà dalle deroghe (tante, a partire dai residenti in Veneto ) e dai turisti che pagheranno il contributo. «Sarà invece un modo per raggiungere gradualmente lo scopo per cui il contributo è stato istituito: la gestione dei flussi turistici quale strumento per la salvaguardia di Venezia e della laguna e il miglioramento della qualità della vita dei residenti», aggiunge l’assessore. La modifica votata ieri dalla giunta permetterà quindi, sottolinea Ca’ Farsetti ad arrivare alla prenotazione completamente elettronica nel 2022. Perché l’aspetto tecnologico è stato quasi completamente definito: non saranno più i vettori a dover riscuotere il ticket, ma sarà direttamente l’amministrazione veneziana ad occuparsene attraverso tutta una serie di punti vendita sparsi nel territorio, dalle macchine automatiche agli sportelli Vela, fino ai tabaccai, oltre naturalmente al sito web. In sostanza chi prenoterà il viaggio in treno o in autobus verrà informato di dover acquistare il ticket di accesso, se non rientra nella lunga sfilza di deroghe che il consiglio comunale ha introdotto. Ma sarà una questione di correttezza, perché nonostante l’assessore al Bilancio insista sull’attività di verifica, che con ogni probabilità sarà fatta da una società esterna, sarà difficile controllare — a bordo dei mezzi — tutti i turisti che arrivano a Venezia.
In questi mesi dovrà essere creato il sistema di riscossione che vede la predisposizione di un programma web specifico che consenta il pagamento attraverso i diversi sistemi, un’adeguata rete di vendita sul territorio, una campagna comunicativa del nuovo sistema e sul turismo sostenibile. La messa a regime comporterà entro i primi mesi del prossimo anno la realizzazione completa del sistema informativo che consentirà di acquisire i voucher per l’esenzione e l’esclusione del pagamento del contributo, per evitare il congestionamento degli accessi al portale in concomitanza dell’avvio del ticket. Sarà un modo per testare l’intero sistema «che responsabilizzi quanti vengono a visitare in giornata Venezia», precisa Zuin.
Rimane ancora aperta la questione che riguarda le auto private escluse (dalla legge) dal ticket. Per ovviare alle limitazioni infatti Ca’ Farsetti ha deciso di introdurre una zona a traffico limitato sul ponte della Libertà, ma per farlo c’è bisogno del via libera del ministero delle Infrastrutture che deve ancora arrivare.
Zuin
Affiniamo il sistema, vogliamo partire bene. Prenotazione obbligatoria dal 2022