Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bandi per giovani in corsia si presentano a centinaia Ma scoppia il caso Oss
E intanto scoppia la grana degli Oss: ricorso e contro-ricorso per i 312 assunti
Giovani al Pronto soccorso, i primi bandi raccolgono 224 domande. Potrebbe essere più facile del previsto il reclutamento dei medici non specialisti. Intanto si consuma un braccio di ferro giudiziario sul concorso che ha portato all’assunzione degli Oss. Un gruppo ha presentato ricorso per l’annullamento, un altro il controricorso.
VENEZIA Sono ai nastri di partenza i primi 224 medici non specialisti che hanno risposto all’avviso di selezione lanciato da Azienda Zero il 15 settembre in ottemperanza alle due delibere di Ferragosto con cui la giunta Zaia ha deciso l’assunzione di 500 laureati. Misura emergenziale adottata per tamponare la drammatica carenza di 1300 ospedalieri. Il bando chiuso ieri metteva a disposizione di candidati non ancora specializzati ma abilitati alla professione 320 posti per smaltire codici bianchi al Pronto Soccorso. Sempre ieri è partito il secondo avviso di selezione per reclutare 150 internisti da destinare ai reparti di Medicina e Geriatria.
Ora l’iter, per la tranche iniziale di 224 medici, prevede la verifica dei requisiti, tra cui l’iscrizione all’Ordine, e un periodo di formazione teorica e pratica (con tutor) che la Regione deve concordare con l’Università. Una volta concluso il tirocinio, saranno assunti con contratti libero-professionali dalle aziende sanitarie che ne avranno bisogno. «L’adesione è stata importante — dice il governatore Luca Zaia — il che dimostra quanta voglia di lavorare abbiano i giovani medici, imprigionati nell’assurdità nazionale delle borse di specialità in numero largamente inferiore ai laureati. Noi non abbiamo voluto arrenderci all’ineluttabilità di non poter dare ai cittadini l’assistenza di cui hanno bisogno e abbiamo deciso di percorrere questa strada, certamente inedita e coraggiosa ma non campata in aria». E anche in risposta ai dubbi avanzati dai sindacati, il presidente anticipa: «Non butteremo mai allo sbaraglio questi ragazzi, li inseriremo gradualmente, vicino ai colleghi strutturati e a occuparsi delle situazioni più semplici, non di codici rossi. Abbiamo fiducia nelle nostre Università e siamo sicuri che con la preparazione ottenuta le nuove forze in campo saranno preziose. Si occuperanno per esempio di codici bianchi al Pronto Soccorso, al massimo verdi».
Il ricorso ai non specialisti è una delle 16 proposte inserite dal Veneto in un documento elaborato per rispondere alla mancanza di ospedalieri e approvato, a Roma il 26 settembre scorso, dalle altre Regioni. «Se anche il bando per internisti sarà un successo, disporremo di centinaia di forze fresche da inserire nel sistema, garantendo loro un lavoro e un’occasione unica per potersi formare sul campo — aggiunge Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità —. E’ chiaro che si tratta di una soluzione emergenziale, ma la questione ha due facce: quella dell’urgenza e quella della programmazione di prospettiva. L’urgenza è dettata dalla necessità di non chiudere reparti, la prospettiva riguarda l’esigenza di una riforma che sburocratizzi l’iter verso l’esercizio della professione».
E a proposito di concorsi, si è aperto un altro fronte, quello del ricorso presentato da 11 partecipanti al bando per 312 operatori sociosanitari (Oss), che lo scorso 6 giugno ha visto 11mila candidati presentarsi a Padova. I ricorrenti al Tar — che non hanno superato la prima prova scritta — hanno denunciato irregolarità nelle procedure del concorso indetto da Azienda Zero, che però replica: «Il 26 settembre scorso abbiamo incontrato sul tema i direttori amministrativi e del personale delle Usl, e poi i sindacati. Il direttore generale Patrizia Simionato precisa che le prove sono state gestite nel pieno rispetto della normativa. E che il ricorso si dimostra infondato anche nella parte in cui denuncia irregolarità nell’apertura delle buste degli elaborati, in quanto l’anonimato delle prove è stato garantito attraverso l’utilizzo di barcode, senza la necessità di alcuna busta. E quindi le procedure sono state ineccepibili». Il concorso si è concluso con 11 graduatorie per 4.239 idonei.
«Il problema è che il ricorso mette a repentaglio il posto di lavoro dei 312 Oss già assunti e che per entrare in ospedale si sono licenziati da case di riposo o altre strutture sanitarie», spiega Daniele Giordano, segretario regionale di Cgil Fp. Per tutelarli, la Cgil ha presentato un controricorso al Tar, per dire: «Attenzione, c’è anche questo interesse di cui tenere conto». Udienza il 17 ottobre, ma prima si aspetta la sentenza del ricorso per l’annullamento del concorso.
"Luca Zaia I neolaureati saranno affiancati da strutturati e smaltiranno codici bianchi, al massimo verdi