Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ospedale al Mare, sarà demolito un quarto degli edifici
Convegno dell’Agenzia dello sviluppo, un pool di esperti studia gli investimenti migliori per i beni demaniali
VENEZIA Case per i residenti a prezzi vantaggiosi. O edifici di co-housing, per il lavoro condiviso, per la residenza dei Millenials che si spostano con velocità da una città all’altra, da un lavoro all’altro, da una specializzazione all’altra e non hanno il mito della casa da comprare. Venezia non figura neanche nell’elenco delle città europee più attrattive per gli investitori internazionali che non si occupano di alberghi e così ieri a Ca’ Vendramin Calergi il presidente dell’Agenzia per lo Sviluppo del Comune Beniamino Piro ha chiamato docenti, esperti di real estate, di fondi e sviluppatori internazionali. «Un gruppo di lavoro di caratura internazionale che si mette a disposizione gratuitamente per suggerire dove vanno i mercati degli investitori e come attirarli», spiega Piro. Il tema sono le 60 proprietà che il Demanio ha messo a disposizione del Comune di Venezia per il trasferimento, dal faro isolato alle caserme Pepe e Matter, dalle isolette agli immobili di minor pregio. «Le competenze di questa squadra saranno utili per suggerire al Comune quali cespiti conviene acquisire in vista degli investimenti internazionali che le grandi società reputano più redditizi. L’allenatore però è sempre il sindaco». Giorgio Bertinetti, docente di finanza aziendale a Ca’ Foscari ha evidenziato che la proliferazione di bed and breakfast di Venezia è il risultato di una serie di iniziative di singoli che non rientrano in uno sviluppo strategico. Venezia attrae solo alberghi ed è lontanissima da Birmingham, Oslo, Stoccolma, che hanno infrastrutture, piste ciclabili, alta velocità, strade e mobilità. Ad oggi l’investimento più avanzato è quello da 130 milioni all’ex ospedale al Lido di Cassa Depositi e Prestiti illustrato dal direttore generale Marco Sangiorgio. Con la Sovrintendenza è stata concordata la demolizione del 25% degli edifici, che dovrà essere autorizzata dal Ministero dei Beni Culturali; seguirà la presentazione del progetto al Comune che dovrà approvare la variante e solo allora ci sarà il primo colpo di gru; gli interventi partiranno dalla vecchia struttura ospedaliera e poi si passerà ai due resort. Non solo alberghi, l’amministratore delegato di Finint Mauro Sbroggiò ha parlato del progetto con capitali misti pubblici e privati per una residenzialità a canoni calmierati con redditività nel lungo periodo. Il futuro sono i Millenials tra i 21 e i 34 anni che oggi costituiscono il 53% della popolazione mondiale e tra dieci saranno l’83%, ha fatto presente Emanuele Ottina di Alternative Capital.
Non cercano case tradizionali ma luoghi per studiare, abitare e lavorare nuovi e condivisi, un mercato interessante per Venezia al quale si stanno orientando i maggiori investitori mondiali dalla Cina all’America passando per l’Europa per realizzare edifici di co-working, co-living e case per studenti.
Il futuro
Il gruppo di lavoro punta sui Millennials e le loro esigenze