Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Corse nei rii in barchino, lezioni virtuali sul simulatore

La polizia locale presto lo userà nelle scuole. Scontro nella nebbia, archiviato il pilota Actv

- Gi.Bu. E.Bir.

MESTRE Preadolesc­enti con il barchino a tutta velocità per Rio di Noale, Rio della misericord­ia e Rio San Felice. E per tanti altri canali interni di Fondamente nove e del centro storico. Ma è tutta una simulazion­e tra i banchi di scuola. I teenager entreranno in una console di un metro quadro per imparare i segreti (e i limiti di velocità) dell’andare per mare: in classe approderà il primo simulatore per la guida nautica in Italia. «Si tratta di un progetto triennale - lo racconta il comandante dei vigili di Venezia Marco Agostini Ora copre un pezzo di Venezia ma i prossimi anni ci sarà tutto il centro storico e gran parte della laguna. Si guida veramente, con una virtualità che riproduce con grande fedeltà i rii veneziani». Insegnerà ai ragazzini trasportan­doli in mezzo all’acqua, ma la console, a simulazion­e ferma, si sposterà tra un istituto scolastico e l’altro.

Proprio ieri il tribunale si è occupato di uno dei tanti incidenti nautici. Il gup Maria Luisa Materia, ha archiviato la posizione di P.B., dipendente Actv che era stato indagato per naufragio e lesioni personali colpose insieme al conducente di un barchino contro il quale il battello si era scontrato nella nebbia la notte del 3 febbraio 2017, tra Murano e Burano. Il barchino era affondato e il conducente era finito in acqua. Il pm Crupi aveva chiesto l’archiviazi­one per il pilota Actv, ma il padre del ragazzo che guidava il barchino si era opposto. Nuovi accertamen­ti e ieri il gup ha archiviato. Resta a processo il ragazzo, accusato di viaggiare a velocità elevata.

Il simulatore itinerante farà il tour delle scuole, perchè l’educazione nautica comincia là. «Insegnerà ai ragazzi ad andare in barca. Ha tutto: velocità, luci, ogni cosa che serve. Guideranno in piedi» spieComune ga Agostini. Il modello è stato presentato ieri, per la prima volta, al nono Forum dell’educazione stradale promosso dalla Polizia locale di Venezia. Sul piatto ci sono anche le unità cinofile in classe e i percorsi di legalità per minori non accompagna­ti: «Realtà molto significat­iva nel nostro - dice il comandante - in cui il 23% della popolazion­e residente è composta da stranieri». Del progetto si occupa la polizia locale assieme a Veritas e consultori: i minori sono accompagna­ti alla scoperta di regole e leggi del nostro Paese a partire dalle loro esperienze; dopo arrivano le indicazion­i su come ottenere carta d’identità e patente; poi l’introduzio­ne alla legalità su temi come uso di alcol e droghe. Senza dimenticar­e l’educazione stradale «che noi portiamo avanti nelle scuole - dice l’assessore alla sicurezza urbana e alla polizia locale Giorgio D’Este -, che deve però partire anche dalle famiglie, affinché ci sia il rispetto delle regole, delle leggi e della divisa».

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A rischio Sono tanti i ragazzi che corrono tra i canali senza avere la consapevol­ezza dei rischi per loro e gli altri

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