Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Marcon, l’esplosione per spaventare l’ex compagna
Individuato un uomo: sarebbe accusato anche di stalking. Il sindaco: fortunati, il responsabile paghi
MARCON Una minaccia, probabilmente un gesto intimidatorio nei confronti della sua ex compagna. Ci sarebbe questo, dalle prime indagini, dietro all’«attentato» di lunedì pomeriggio in viale San Marco a Marcon. Una bomboletta metallica è stata posizionata su un muretto e fatta esplodere: un boato che ha spaventato tutta la zona, fino a un chilometro di distanza. Dopo ventiquattr’ore, i carabinieri sono riusciti a individuare il responsabile, si tratterebbe di un 55enne di Casale sul Sile, che con ogni probabilità intendeva minacciare la sua ex compagna, una donna che abita in zona. Il fumo nero, qualche secondo, e poi l’esplosione avvenuta intorno L’esplosione di lunedì pomeriggio in viale San Marco a Marcon si è sentita anche a un chilometro di distanza. Non c’è stato nessun ferito alle cinque del pomeriggio spaventando i residenti e i commercianti che si sono riversati in strada per capire cosa fosse successo. Per qualche attimo è stato il panico, molti hanno pensato al peggio, parlando di «una bomba» il cui boato è stato avvertito a decine di metri di distanza. Fortunatamente, vicino a quel muretto all’altezza del condominio California in quei momenti non c’era nessuno. «Se fosse sopraggiunto qualcuno, adesso staremmo piangendo un povero innocente che malauguratamente si trovava in quel posto — ha detto il sindaco di Marcon, Matteo Romanello —. I carabinieri stanno cercando di scovare questo scellerato, che senza dubbio pagherà per questo atto sconsiderato. ieri pomeriggio parlavano di bomba, avevo il cuore in gola, siamo stati fortunati che non sia successo niente». Ormai, è solo una questione di ore, i militari lunedì sera hanno acquisito i filmati registrati dalle telecamere di viale San Marco, che hanno ripreso il 55enne mentre piazzava la bomboletta nelle vicinanze del condominio in cui abita la l’ex fidanzata. Poi l’ha accesa con un accendino e si è allontano velocemente a piedi. Adesso sarà denunciato, ma potrebbe non finire qui. La donna, sentita dagli investigatori avrebbe parlato di stalking, di persecuzioni che probabilmente prima non aveva mai trovato il coraggio di denunciare alle forze dell’ordine. Non risulterebbero, infatti, segnalazioni da parte della vittima prima dell’«attentato» di lunedì pomeriggio, ma su questo ieri erano ancora in corso approfondimenti. Dalle prime indagini sembra che questa sia solo l’ultima delle azioni di un uomo che non ha accettato la fine della relazione. Per lui potrebbe presto scattare un provvedimento più severo, anche in virtù della recente introduzione dei «Codici rossi» che impongono alle forze dell’ordine di intervenire nell’arco di 48 ore in casi di maltrattamenti, violenze e stalking.