Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fusione Agsm-Aim, vertice fiume accelera l’operazione
VERONA Accelera la fusione tra Agsm Verona e Aim Vicenza. Resta da definire il passo successivo, per una partnership industriale ( resta in pole la lombarda A2a). Questa la sintesi del lunghissimo pomeriggio di vertici a catena, ieri in municipio a Verona, sul futuro delle due multiutility venete. Alle 14 sono entrati nell’ufficio del sindaco, Federico Sboarina, il presidente di Agsm Daniele Finocchiaro e i vertici della società Roland Berger, che ha preparato le tre ipotesi sul futuro di Agsm e Aim. Ad essi si sono aggiunti il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco e l’amministratore di Aim Vicenza, Gian Franco Vivian, che hanno coinvolto i rappresentanti dei partiti di maggioranza.
Al centro degli incontri, il processo di fusione tra le due multiutility, che negli ultimi mesi ha registrato un vistoso rallentamento, soprattutto per questioni politiche. Per superarle, ci sono state ieri anche una riunione dei capigruppo di maggioranza a Vicenza (al mattino) e due distinte riunioni della maggioranza veronese, al terzo piano di Palazzo Barbieri. Alle 17 i vicentini se ne sono andati, ma la discussione è proseguita con una nuova riunione politica tra i veronesi, durata fino a sera.
In mattinata, nella riunione del sindaco Rucco con i capigruppo di Vicenza (nella foto) si era chiarito che la fusione Agsm-Aim non riguarderà l’illuminazione pubblica, che andrà in gara, e ancora lavori su strade, immobili comunali e parcheggi, che tornano ad una gestione in house. A Verona Roland Berger ha mostrato, con una serie di slide, i tre scenari già noti. In sintesi: se Verona e Vicenza restano per conto proprio, si avviano a una brutta fine. Se si unificano (come accadrà) sarà un bene ma non basterà. L’ideale sarebbe una fusione seguita da una partnership. E senza nominarlo, quasi tutti i presenti hanno pensato ai lombardi di A2a, che porterebbero in dote ad Agsm-Aim il termovalorizzatore di Brescia.