Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Sorato (a porte chiuse) sceglie di non rispondere
L’ex dg ai giudici: «Vorrei deporre ma la mie condizioni non me lo consentono»
Porte chiuse per la (brevissima) deposizione di Samuele Sorato, già direttore generale e poi Ad della fu Popolare di Vicenza, nel processo per aggiottaggio e ostacolo alla vigilanza contro gli ex amministratori della banca. Accogliendo la richiesta della difesa di Sorato, sostenuta dall’avvocato Fabio Pinelli, il tribunale di Vicenza ha ritenuto che esistessero delle fondate ragioni di riservatezza, legate alle delicate condizioni di salute del manager, tali da evitargli lo stress emotivo di un passaggio in aula davanti a telecamere e macchine fotografiche spianate. Nonostante le perplessità del pm Gianni Pipeschi («Non mi pare ci siano i presupposti ma ci rimettiamo al Tribunale») e l’opposizione di un legale di parte civile, l’avvocato Luigi Ravagnan, il collegio giudicante ha dunque stabilito che Sorato deponesse in ambiente protetto. Lontano da sguardi indiscreti, l’ex top manager della Bpvi si è limitato a spiegare ai giudici che avrebbe voluto deporre sulla vicenda ma che le sue condizioni fisiche non glielo consentivano. Si è quindi avvalso della facoltà di non rispondere.
Qualche ora più tardi, davanti al giudice Roberto Venditti, si è tenuta invece l’udienza preliminare a carico dello stesso Sorato, la cui posizione è stata stralciata dal troncone principale del processo. Ostacolo alla vigilanza, falso in prospetto e aggiotaggio sono le accuse formulate anche nei suoi confronti. Ieri gli avvocati dei risparmiatori hanno iniziato a depositare le prime costituzioni di parte civile: quattro legali per quasi 300 risparmiatori, 250 dei quali assistiti dall’avvocato Renato Bertelle, presidente dell’associazione azionisti Bpvi. Si è costituito, con l’avvocato Franco Rainaldi, anche Luigi Ugone, leader di «Noi che credevamo nella Bpvi».
Nella prossima udienza, fissata per giovedì 14, ci sarà spazio per discutere eventuali opposizioni alle richieste di costituzione. Ex soci e risparmiatori, comunque, avranno la possibilità di presentare le istanze anche una volta approdati a processo. Un processo che si annuncia complesso e che, secondo l’avvocato difensore Pinelli, l’ex dg di Bpvi non sarà in grado di affrontare, considerate le sue condizioni di salute, attestate anche dalla documentazione medica presentata ieri in aula. Un legittimo impedimento che, però, secondo il giudice Venditti, non c’è – così come sostenuto anche dalla Procura e da Bertelle - tanto che ha calendarizzato per l’appunto una nuova udienza, a distanza di una settimana.