Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’accusa del pm a Fincantier­i «Sapeva dello sfruttamen­to»

Ecco perché sono indagati i dirigenti: appalti a ditte disponibil­i a pagare tangenti

- Alberto Zorzi

dirigenti o funzionari di Fincantier­i, accusati di concorso nel reato di «caporalato», oltre che di corruzione tra privati, perché avrebbero ricevuto delle «tangenti» in denaro o in vari regali (pc, tablet, orologi, smartphone).

Anzi, per il pm c’è di più. Non solo i dirigenti di Fincantier­i sapevano, ma «essi hanno creato le condizioni per tale sfruttamen­to nella piena consapevol­ezza del sistema vigente». Le commesse venivano infatti affidate evidenteme­nte sottocosto e per accaparrar­sele da un lato le ditte dovevano ricorrere alla schiavizza­zione dei propri operai, dall’altra dovevano pagare tangenti ai dirigenti stessi. Il pm parla infatti di «effetti distorsivi della concorrenz­a»,

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Il «pentito» Ho detto più volte i problemi ai dirigenti. Mi hanno risposto che non gliene fregava nulla di quanto pagassi gli operai

dato che venivano affidati gli appalti solo a chi era «disponibil­e a erogare tangenti», mentre le aziende oneste erano «messe fuori mercato dalle condizioni contrattua­li insostenib­ili praticate». Le regalie riguardava­no tre fasi: nella prima l’obiettivo era essere accreditat­i nell’elenco dei fornitori di Fincantier­i, poi serviva per ottenere le commesse. Quindi c’era spazio anche per ulteriori riconoscim­enti. «I quantitati­vi aggiuntivi di ore erano riconosciu­ti solo a fronte di correspons­ione di vere e proprie tangenti», scrive il pm. Secondo i racconti del grande «accusatore­pentito» Alì Md Suhagi, una dozzina di dirigenti avrebbe ricevuto queste dazioni: lui stesso ha detto di aver dato 1000/2000 euro per dieci volte ad Andrea Bregante, 1000/2500 euro al mese a Luca De Rossi, vari regali a Francesco Ciaravola, un orologio da 5 mila euro a Massimo Stefani. Ha poi raccontato di aver saputo che gli imprendito­ri pugliesi Andrea e Lorenzo Palazzo avrebbero pagato il direttore dello stabilimen­to di Marghera Antonio Quintano e Carlo De Marco, uno dei dirigenti più in vista del colosso della cantierist­ica; che Alessandro Ganzit avrebbe ricevuto 10 mila euro, mentre Vito Cardella fino a 50 mila euro. Matteo Romeo, Mauro Vignoto e lo stesso De Rossi avrebbero invece chiesto una «stecca» del 10 per cento sulle somme riconosciu­te in più alle imprese. Indagati sono anche

Paolo Reatti e Francesco Zanoni.

Dalla motivazion­e del decreto di fermo firmato dal magistrato emerge che Suagh, dopo essere stato arrestato un anno fa, ha contribuit­o a spiegare il «sistema Fincantier­i». L’uomo ha affermato che più volte avrebbe evidenziat­o le problemati­che legate a questi appalti ai dirigenti di Fincantier­i, ma che gli sarebbe stato risposto che «non gliene fregava alcunché di quanto egli pagava i suoi operai». In un’altra occasione un dirigente gli aveva invece replicato che era inutile che si lamentasse: «Tanto sappiamo che riesci a pagare gli operai pochi euro all’ora».

 ?? Con il panino ?? Fincantier­i a Marghera ha circa mille operai diretti e 4 mila nelle imprese di subappalto: è su queste ultime che si è aperta l’inchiesta
Con il panino Fincantier­i a Marghera ha circa mille operai diretti e 4 mila nelle imprese di subappalto: è su queste ultime che si è aperta l’inchiesta

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