Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Va in un sito di incontri e viene ricattato

Denuncia di un veneziano, indaga la procura. Lo stalker già condannato per estorsione

- G. Pra.

VENEZIA «Avevo letto un annuncio su un sito d’incontri che era più una richiesta di aiuto: una persona scriveva di aver bisogno di parlare perché si sentiva discrimina­ta. Quando ho telefonato, una voce mi ha chiamato per nome e cognome e ha detto: “Adesso sei rovinato”». L’incubo di D.M., 30 anni, inizia con questa telefonata lo scorso aprile, e da lì non ha più avuto pace. Solo in quel mese, racconta il veneziano, le telefonate al suo cellulare sono state 290, per tentare di estorcergl­i 600 euro. Un ricatto a sfondo sessuale a cui il giovane non ha ceduto, ma a cui sono seguite offese e minacce telefonich­e, anche di morte, e istigazion­i al suicidio. Chiamate continue, che il trentenne ha registrato, riconducib­ili ad una persona con precedenti simili. Lo stalker ha avuto già altri precedenti, nei mesi scorsi anche Striscia la notizia, il telegiorna­le satirico, ha trattato la questione. E’ stato anche arrestato dopo la denuncia della fidanzata: deve affrontare le accuse di maltrattam­enti in famiglia, stalking, lesioni personali e minacce. E per i tentativi di estorsione è già stato condannato nel 2015 e di nuovo a giugno dal Tribunale di Rovigo. «E’ riuscito a rintraccia­re il mio nome grazie a una App che può individuar­e il numero di chi chiama – spiega D.M. — in questi mesi ho presentato 37 denunce e speso circa 10 mila euro tra avvocati e profession­isti per proteggere la mia reputazion­e». Già, perché le denigrazio­ni non si limitano al cellulare. Da giugno passano anche attraverso internet: segnalazio­ni negative su vari siti che tentano di rovinare la reputazion­e, anche profession­ale, del veneziano, definito con ogni epiteto. Sul

Minacce Prima le offese al telefono poi le richieste di denaro

"

Il giovane Denigrato anche attraverso internet, ora ho problemi nel lavoro

caso sta indagando la Procura di Venezia mentre il giovane si è rivolto anche ad un esperto di reputazion­e, Cristian Nardi. Ma rimuovere segnalazio­ni sul web non è così semplice, e dopo la richiesta di oblio a Google, il trentenne annuncia una possibile querela anche contro il motore di ricerca. Una diffida sarebbe già partita. «Ho già avuto problemi sul lavoro — spiega — . Sto portando avanti questa battaglia anche per tutte le altre vittime, non tutti hanno la forza di lottare e denunciare».

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