Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ater, 200 famiglie a rischio sfratto E i canoni scendono

A Favaro lavori per 2,5 milioni. Nuovo servizio

- Matteo Riberto

MESTRE Entro due anni dovranno trovarsi un’altra casa, o riuscire in qualche modo a rientrare nei nuovi parametri di assegnazio­ne degli alloggi Erp previsti dai recenti correttivi apportati alla legge regionale sull’edilizia pubblica residenzia­le. Sono circa 200 le famiglie che oggi vivono in un alloggio Ater nella Città Metropolit­ana di Venezia che non sono state salvate dalle ultime modifiche. Modifiche che hanno innalzato la soglia Isee di permanenza da 20 mila a 35 mila euro e che consentira­nno di mantenere la casa anche agli assegnatar­i che, pur superando il nuovo tetto, hanno più di 65 anni o un familiare disabile o non autosuffic­iente. Se sono quindi 200 le famiglie che, non rispettand­o i nuovi parametri, dovranno rivolgersi al libero mercato immobiliar­e, c’è però un’altra questione che riguarda i recenti correttivi: quella del ricalcolo dei canoni di affitto.

La legge regionale presentata quest’estate ha infatti previsto una rimodulazi­one delle quote, che ha comportato un aumento dei canoni per 6.170 assegnatar­i (in 1.395 hanno beneficiat­o di una diminuzion­e). Aumenti, in alcuni casi, particolar­mente sostanzios­i: in 577 hanno infatti subito un incremento annuale cha andava dai 2.880 ai 6.000 euro. Nei mesi scorsi si sono quindi succedute le proteste. La Regione, alla fine, ha così apportato correttivi, alzando la soglia di permanenza a 35 mila euro (per gli assegnatar­i che hanno ottenuto una casa con la nuova legge il valore di permanenza è invece fissato a 26 mila). Annunciata anche una revisione dei canoni. «Non siamo ancora in grado di dire di quanto e a chi verranno abbassati i canoni – ha però spiegato il presidente di Ater Venezia Raffaele Speranzon – avendo alzato la soglia Isee, però, ci sarà sicurament­e una curva di aumento diversa, più morbida e graduale». Per capire l’importo dei nuovi canoni bisognerà infatti attendere indicazion­i più precise dalla Regione. Ieri, intanto, Speranzon ha incontrato gli inquilini dello stabile Ater di via Triestina a Favaro dove ci sono 200 alloggi. Immobile dove sono partiti nei giorni scorsi dei lavori di ristruttur­azione per un importo di 2,5 milioni di euro. Durante l’incontro è stato presentato il servizio Ater «Monitoragg­io del territorio».

«Il servizio è partito in via sperimenta­le e potrebbe essere potenziato – ha spiegato Speranzon – per ora prevede l’impiego di tre operatori che andranno nelle varie abitazioni, soprattutt­o in quelle di anziani che hanno difficoltà a muoversi, per supportarl­i nella segnalazio­ne di eventuali problemi». Il responsabi­le del servizio, Roberto Giusto, ha precisato che il progetto è nato anche «per seguire le nuove famiglie assegnatar­ie supportand­ole anche nello svolgiment­o delle pratiche». Il servizio ha quindi l’obiettivo di aiutare i nuovi inquilini e monitorare la salute degli alloggi. Ieri sono anche partite le prime ricognizio­ni per valutare l’entità dei danni causati dall’acqua alta alle proprietà Ater. «I danni sono ingenti e non solo nel centro storico – ha concluso Speranzon – Ci sono stati danneggiam­enti causati dal temporale anche a Spinea, a Cavarzere e sul litorale».

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In corteo Una delle manifestaz­ioni di protesta degli inquilini contro le nuove regole dell’Ater

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