Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le piante aromatiche che aiutano bambini e anziani

Iniziativa alla Casa di Anna di Zelarino: coltivare assieme per migliorare la cognizione

- M. Ri.

MESTRE Bambini e anziani, insieme per coltivare ortaggi e lavorare piante officinali e aromatiche. I primi imparerann­o il rispetto per l’ambiente, i secondi potranno godere di momenti di svago uscendo dalle mura della casa di riposo per un’attività ludica e allo stesso tempo terapeutic­a.

Nelle prossime settimane partirà infatti il progetto «Orto Giardino a Casa di Anna: un ponte tra generazion­i». Finanziato con 150 mila euro messi a disposizio­ne da un bando regionale, il progetto vede protagonis­ta la fattoria

Sociale Casa di Anna di Zelarino che, per tre anni, aprirà i suoi orti ai bambini della scuola primaria Filzi (Istituto comprensiv­o don Milani), a quelli della scuola dell’Infanzia paritaria San Giovanni Bosco e agli anziani ospiti del Centro Servizi Contarini (Ire) e dell’Ipab Luigi Mariutto. Il primo anno parteciper­anno al progetto 150 giovani alunni e 50 anziani.

Divisi in gruppi e a rotazione, si ritroveran­no una volta a settimana alla Casa di Anna dove, seguiti da operatori della fattoria e insegnanti, coltiveran­no ortaggi e preparela ranno salse e aromi. Presente agli incontri anche la dottoressa Francesca Meneghello, neuropsico­loga dell’Ospedale San Camillo, da anni impegnata nel sviluppare percorsi di riabilitaz­ione per anziani attraverso attività a contatto con la natura.

«Al termine del progetto — ha spiegato il medico — produrremo dei dati sul grado di soddisfazi­one degli anziani e i migliorame­nti dal punto di vista motorio e comunicati­vo». Tra i partner del progetto anche l’Usl 3. «Siamo molto interessat­i ai risultati — ha sottolinea­to il direttore generale Giuseppe Dal Ben — anche per capire se è un’esperienza appropriat­a da estendere anche ad altre realtà».

Alla presentazi­one, c’erano anche la preside del don Milani Simona Selene Scatizzi, don Ottavio Trevisanat­o per San Giovanni Bosco, il direttore dell’Ipab Mariutto Franco Iurlaro e il presidente di Ire Venezia Luigi Polesel. «Parteciper­anno alcuni anziani con alzheimer e demenza senile— ha precisato Polesel — con questo percorso contiamo di riuscire a rallentare il decadiment­o cognitivo». «Ci crediamo molto — ha concluso Piero Pellegrini, il “papà” della Casa di Anna — esistono altre esperienze anziano-bambino, ma una dinamica così strutturat­a in un contesto naturale no».

Lo studio Impegnati 150 giovani alluni e 50 nonni. Dal Ben: esperienza da esportare anche in altre realtà

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