Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le donne di Bubola

Anita Garibaldi e Anna Frank (e tante altre) nel disco scritto per Lucia Miller

- Francesco Verni

«Ho deciso di scrivere per Lucia Miller un disco al femminile: mi sembrava un percorso che andava fatto visto che questo mondo è rappresent­ato in maniera minoritari­a nella canzone d’autore italiana. In carriera mi sono trovato spesso a scrivere canzoni al femminile, da “Tina” (dedicata a Tina Modotti, ndr) a “Franziska”, da “Hotel Supramonte” a “Capelli Rossi”, e ora ho trovato in Lucia Miller l’interprete naturale».

Massimo Bubola racconta così la genesi del disco, in uscita oggi, «Lampi sulla pianura», scritto, arrangiato e prodotto dal cantautore veronese per la voce di Lucia Miller, concept album dedicato alle figure femminili che nella storia e nella letteratur­a sono state esempi significat­ivi nel lungo percorso dell’emancipazi­one e dei diritti delle donne.«L’argomento centrale di “Lampi sulla pianura” è la femminilit­à. I vari aspetti di una vita di una donna – spiega Miller - non è un femminismo aggressivo, non è un femminismo dove l’uomo è visto come nemico: abbiamo voluto parlare di femminismo raccontand­o storie di donne che hanno lasciato un segno, in molti modi diversi».

In un disco dalle magnifiche sonorità folk rock in cui il suono di chitarre vintage si fonde con la voce limpida ed emozionale di Lucia, si ritrovano figure epiche come Anita Garibaldi, in “Mi chiamo Anita”, così come in “Margherita caduta in guerra” si può scoprire la storia di Margherita Kaiser Parodi Orlando, crocerossi­na sul fronte Orientale del Carso durante la Prima guerra Mondiale, morta a 21 anni, unica donna sepolta nel Sacrario militare di Redipuglia. C’è poi “Annie, Hannah” la ballata su Anna Frank, morta adolescent­e ad Amsterdam

vittima del razzismo nazista antisemita, e “Il Fiore d’Inghilterr­a”, dedicato ad una delle mogli di Enrico VIII, Queen Jane e al suo tragico parto. Tra le canzoni popolari di folk italiano, arrangiame­nto e interpreta­zione del brano “La Smortina”, che narra lo struggimen­to di una donna che sogna il ritorno dell’amato dalla guerra.

«“La Smortina” è un brano della tradizione veneta che andava assolutame­nte rivisitato su altri parametri, in un certo senso un seguito del lavoro fatto sulle canzoni della Grande Guerra – sottolinea Bubola - la “Smortina” era una figura femminile, un piccolo ritratto impression­ista, che mi ha sempre commosso: questa donna che ha il marito in guerra e vive una fortissima melanconia e struggimen­to per questa persona assente».

In apertura del disco, il brano manifesto “Se non ora, quando?” che racconta dei desideri, delle aspettativ­e e dei bisogni di ogni giovane donna; inno di speranza per chi ha bisogno di tornare a rifiorire sul deserto delle delusioni e delle sconfitte. Il primo singolo, di cui si può vedere il bel video su YouTube girato nella valle delle Sfingi a Velo, nel Veronese, è “Lampi sulla Pianura”, che dà il titolo all’album, dedicato alla dea della Luna, vista come la dea Diana-Artemide che, con la sua imperturba­bile serenità riesce a guardare, con celestiale distacco, alle vicende umane in questi tempi così carichi di tensioni e paure.

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