Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

C’è un miliardo di danni Franceschi­ni: art bonus per le chiese sommerse. Polemiche per i selfie di Salvini

Venezia, acqua alta a 154 cm. Le scuole non riaprono. Conto corrente del Comune per l’emergenza

- Monica Zicchiero

VENEZIA L’annuncio lo fa il sindaco di Venezia, Brugnaro: «C’è un miliardo di danni». Ieri il picco della marea è arrivato a 154 centimetri. Intanto il ministro ai Beni culturali, Franceschi­ni, annuncia l’estensione dell’Art Bonus a chi finanzia i restauri delle chiese sommerse. A Venezia, c’era anche Salvini: un suo selfie in piazza San Marco allagata è stato oggetto di critiche sui social.

VENEZIA «Abbiamo distrutto Venezia l’altro giorno, parliamo di un miliardo di danni. Gente che ha perso tutto. Dobbiamo leggere questo grave disastro come una sfida per il Paese: è il momento in cui l’Italia deve unirsi, tiriamo fuori l’orgoglio». La pioggia sferza il volto del sindaco Luigi Brugnaro (che sarà nominato Commissari­o) mentre parla alle telecamere. Poco prima, gli alberi dei Giardinett­i Reali con le radici fradice d’acqua si stavano piegando sotto il vento e il sindaco ha ordinato di puntellarl­i. Acqua da sopra e acqua da sotto nell’ennesima giornata di emergenza, 154 centimetri che hanno allagato il 73% della città. Scuole chiuse, Palazzo Ducale pure, sospesi quasi tutti i vaporetti, alle 9,40 il sindaco ha sbarrato l’accesso anche in piazza San Marco per motivi di sicurezza. E quando alle 11,35 è stato raggiunto il picco (sei centimetri in meno rispetto alle previsioni di 1,60), nel deserto d’acqua spiccavano solo i Leoncini. L’immagine dell’immobilità, eppure stava succedendo di tutto. Da tre quarti d’ora l’acqua aveva iniziato ad infiltrars­i di nuovo nella cripta della Basilica di San Marco: le pompe, dopo il metro e mezzo, non sono più sufficient­i. Una montagna di sacchi di sabbia faceva da argine davanti alla finestra che martedì era stata travolta dall’impeto di una piena da 187 centimetri e dallo scirocco a

100 all’ora. Nell’era del Mose completato al 95%, i sacchi di sabbia sono stati la risorsa pure nella Basilica di San Donato a Murano. Almeno metà delle

120 chiese veneziane sono andate sott’acqua, forse anche settanta. «Per ciascuna serviranno 60-70 mila euro, solo per i primissimi interventi - avverte la soprintend­ente Emanuela Carpani –. Oltre San Marco, le situazioni più gravi sono nelle Basiliche di Murano e Torcello. Senza contare i danni ai musei pubblici, dalle Gallerie dell’Accademia a Ca’ d’Oro, da Palazzo Ducale a Palazzo Reale o le Prigioni, dove la marea eccezional­e ha mandato in tilt impianti elettrici e idraulici o allagato i piani più bassi, le caffetteri­e, i bookshop, o danneggiat­o le coperture». Un milione di euro servirà solo per gli edifici della Soprintend­enza. I musei del Polo sono chiusi perché non c’è neanche personale a sufficienz­a per garantire la sicurezza dei visitatori. Solo le Gallerie dell’Accademia sono rimaste sempre aperte per dare un segnale di vita, ha spiegato il direttore Giulio Manieri Elia. Del circuito comunale dei musei Civici, oggi riaprono il Ducale, Correr, Torre dell’Orologio, Museo del Vetro a Murano e del Merletto a Burano, Storia Naturale; per Palazzo Mocenigo se ne riparla martedì; mercoledì riapre Ca’ Rezzonico e giovedì la Casa di Carlo Goldoni. Ca Pesaro slitta a martedì 26, Palazzo Fortuny ha anticipato la chiusura del 24 novembre, come la Querini Stampalia che ha chiuso anzitempo la mostra «Luigi Pericle» per ingenti danni all’area Scarpa, auditorium, depositi librari, bookshop e caffetteri­a. Anche oggi e domani la Guggenheim non apre. La Biennale ha orari regolari e nell’ultima settimana di esposizion­e sta avendo oltre duemila visitatori al giorno. Per il quarto giorno di fila, anche oggi scuole e università sono chiuse. Per impraticab­ilità da acqua alta senza posa, più che per i 120 centimetri di massima previsti oggi a mezzogiorn­o (le voci di 180 che girano sui social sono fake e il Comune ha minacciato denunce). Il Liceo Guggenheim ha il riscaldame­nto fuori uso, il classico Marco Polo quello elettrico, l’Algarotti grossi danni al piano terra. È la prima volta dal 1872 che nella stessa settimana ci sono due maree sopra i 150 e tre sopra i 140. Stivaloni e ramazze, anche con l’acqua che saliva ieri gli studenti hanno invaso Venezia per pulire, asciugare, sgomberare. «Siamo le ragazze e i ragazzi di Fridays for Future, quelli che scendono in piazza contro i cambiament­i climatici: ci siamo messi al lavoro per dare una mano nelle calli, nelle botteghe, nelle case, nelle scuole e nelle bibliotech­e», spiegano gli Studenti Medi. «Questo vostro gesto è per noi motivo di consolazio­ne poiché ci fa intravvede­re una Venezia che noi non siamo ancora riusciti a costruire», il ringraziam­ento del Patriarca. La solidariet­à è la cifra di queste ore. Hanno un conto il Comune (causale: emergenza acqua alta, iban IT 24 T 03069 02117 100000 018767), Ca’ Foscari, Siae, Venessia.com con #SaveVenice. E il Chievo donerà l’incasso della partita con la Virtus Entella.

" Dobbiamo leggere questo grave disastro di Venezia come una sfida per il Paese: è il momento che l’Italia si unisca, tiriamo fuori l’orgoglio

Luigi Brugnaro Sindaco di Venezia

" Per ciascuna chiesa serviranno 60-70 mila euro, solo per i primissimi interventi. Oltre San Marco, le situazioni più gravi sono nelle Basiliche di Murano e Torcello

Emanuela Carpani Soprintend­ente

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Area Marciana I commercian­ti svuotano i negozi dall’acqua che ha superato le barriere agli ingressi (Pattaro Vision)

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