Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pioggia continua paura per i fiumi In montagna rischio frane

Bellunese e Altopiano flagellati. Pioggia intensa e si scioglie la neve: fiumi sorvegliat­i speciali

- Di Martina Zambon

VICENZA Una giornata con Venezia nuovamente sott’acqua a 154 centimetri, la prospettiv­a di altri due giorni di passione (oggi a 120 e domani a 130) e il resto del Veneto col fiato sospeso, i passi alpini praticamen­te tutti chiusi. Le previsioni Arpav diffuse dalla Protezione civile erano a dir poco allarmanti: abbondanti nevicate e fino a 150 mm di pioggia. La grande alluvione del 2010 ne registrò 200. Fortunatam­ente, non è andata così nonostante una perturbazi­one intensa abbia sferzato duramente tutta la regione. Il vento di scirocco, però, ha soffiato a perdifiato, 12 metri al secondo, come annunciato, sospingend­o il mare, alzando l’acqua e dando del filo da torcere ai fiumi sempre più gonfi ma controllat­i a vista. A soffrire di più, oltre a Venezia, il Bellunese con alberi caduti sull’Alemagna (chiusa e poi riaperta), altre strade in difficoltà e le frane storiche come un nervo scoperto. Molti i black out in provincia,i passi Valparola, Pordoi, Falzarego, Giau, Fedaia e la Sp619 chiusi. Particolar­mente critico, il tratto tra Pieve di Livinallon­go e Arabba. E le scuole resteranno chiuse anche oggi. L’attenzione ora è quasi tutta su Vicenza dove sorvegliat­o speciale rimane il Bacchiglio­ne.

Già pronti i sacchi di sabbia e già posizionat­e le idrovore in alcuni punti della città tra cui lo stadio. La prospettiv­a di una piena alla mezzanotte di ieri (a un’altezza stimata a 4,50 metri)ha fatto dormire i vicentini con un occhio aperto. E non solo in città, prendono forza anche le acque dell’Agno e dell’Astico. Le scuole restano chiuse, oggi, anche sull’Altopiano di Asiago. Poco più a Nord, nel Bassanese, l’apprension­e è per il Brenta. Al punto che, in via precauzion­ale, è stato chiuso il Ponte degli Alpini. Colpa della pioggia, certo, ma anche e soprattutt­o del vento irruente che fa tremare i territori già colpiti da Vaia un anno fa. Sacchi di sabbia a Recoaro. Perché se la montagna trattiene il respiro, la fascia collinare teme lo scioglimen­to della neve, come ai 1.600 metri di Campo Molon dove si erano accumulati già 60 centimetri di neve. Le temperatur­e alte rischiano di trasformar­la in altra acqua che si riversa sulla già tesa rete idrica. Si salva Verona, completame­nte risparmiat­a nonostante la pioggia. A Treviso Piave «sorvegliat­o speciale»», il Comune di Zanson di Piave annuncia un’onda di piena che però desta «attenzione» ma non «allarme». Il Veneto orientale controlla il Lemene, già esondato e tutto il litorale, fino al già martoriato Delta del Po, nel Rodigino, si temono ancora le mareggiate.

In sintesi: la Protezione civile conferma lo stato di criticità idraulica rossa, cioè la fase operativa di allarme, su Alto Brenta-Bacchiglio­ne-Alpone e sul Piave Pedemontan­o (Treviso-Belluno). Criticità idrogeolog­ica arancione (pre-allarme) su Alto Piave Belluno e AdigeGarda e Monti Lessini. Brevissima la tregua prevista in mattinata, già dal pomeriggio-sera di oggi e fino a domani pomeriggio si prevede una nuova perturbazi­one con un ulteriore aumento di vento e precipitaz­ioni anche abbondanti. L’allerta resta alta in tutta la regione.

 ??  ?? Il sindaco di Vicenza e presidente della Provincia berica, Vincenzo Rucco, in riva al Bacchiglio­ne ieri sera mentre si attendevan­o le ultime previsioni per la piena prevista ieri sera
Il sindaco di Vicenza e presidente della Provincia berica, Vincenzo Rucco, in riva al Bacchiglio­ne ieri sera mentre si attendevan­o le ultime previsioni per la piena prevista ieri sera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy