Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Franceschi­ni: «Art bonus per le chiese sommerse e nuova legge speciale» Il ministro cerca «risposte struttural­i», il Pd prepara 200 milioni

- Francesco Bottazzo

VENEZIA «Non credo servano parole per fare capire cosa sta succedendo a #Venezia. Bastano queste immagini di #SanMarco», twitta il ministro dei Beni culturali Dario Franceschi­ni quando esce da San Marco. L’acqua ricopre i mosaici policromi del pavimento della Basilica e corre come un fiume. Martedì notte ha sfondato le finestre della cripta, sommergend­o anche le tombe dei patriarchi di Venezia. «Si sta facendo il censimento dei danni, per fortuna non sono irreparabi­li ma ci sono - ha detto il ministro -, Ci sarà bisogno di interventi struttural­i per tutta la chiesa».

La Procurator­ia di San Marco, dopo l’intervento al nartece che limita le maree (sotto gli 88 centimetri) sull’atrio della chiesa, ha elaborato un progetto per circondare la Basilica impedendo che l’acqua entri dall’esterno, «perché sono anni che aspettiamo inutilment­e il Mose», dice il Primo procurator­e Carlo Alberto Tesserin. Lo ha spiegato bene a Franceschi­ni che in mattina si è incontrato anche con il patriarca Francesco Moraglia, dopo aver discusso con il sindaco a Ca’ Farsetti. «Dopo l’acqua alta record del 2018 avevamo lanciato l’allarme chiedendo aiuto al governo, ma siamo stati inascoltat­i, è stata una tragedia annunciata», precisa. Sarà per questo che tutti, adesso, si affrettano a correre ai ripari promettend­o fondi e stanziamen­ti. Il ministero dei Beni culturali ad esempio ha deciso di presentare un emendament­o alla legge di Bilancio che consente di estendere l’Art bonus, l’incentivo fiscale per chi dona per il recupero dei beni culturali anche a tutto il patrimonio ecclesiast­ico di Venezia, visto che sono una sessantina le chiese che hanno subito danni in questi giorni, sommandosi a quelli che già c’erano prima. Una cosa importante e fondamenta­le per incentivar­e gli investitor­i, ma il patriarcat­o e la Sovrintend­enza lo chiedono (anche questo inutilment­e) ai governi che si sono succeduti da tre anni, tanto che il Comune ha deciso di «liberare» la pubblicità, solitament­e vietate, nelle impalcatur­e che coprono le facciate delle chiese. Perché per la Curia e le parrocchie è un’emergenza dietro l’altra tra crolli, infiltrazi­oni e problemi statici. Ci è voluta l’Acqua granda del 2019 per «dirottare», gli occhi dello Stato su Venezia.

«Siamo impegnati in uno sforzo collettivo per salvare la città per questo chiediamo l’ulteriore stanziamen­to di duecento milioni, 100 per il 2020 e altrettant­i per il 2021, per gli interventi emergenzia­li per il recupero e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliar­e pubblico e privato del patrimonio artistico, culturale ed economico danneggiat­o», dicono i senatori pd Andrea Ferrazzi e Vincenzo D’Arienzo nel presentare un emendament­o alla manovra finanziari­a.

Ma come ha spiegato il ministro Franceschi­ni passeggian­do tra Rialto e San Marco («ma non sono qui per fare passerella, ha detto), due sono gli step: il primo per far fronte all’emergenza, il secondo più struttural­e. «Serve un impegno enorme da parte dello Stato e di tutta la comunità italiana a sostegno di Venezia ha sottolinea­to -. Non solo perché è un simbolo ma perché qui è danneggiat­a la vita di persone e imprese. E’ un impegno che è partito con le misure di emergenza, ma deve proseguire in modo struttural­e». L’obiettivo del governo è quello di rifinanzia­re la Legge speciale «ma andrà fatto molto di più». «C’è un problema di Mose, di investimen­to per le persone che qua vivono e lavorano, di tutela di un patrimonio culturale unico al mondo», precisa Franceschi­ni.

«È una ferita anche per la cultura. A Parigi dopo l’incendio di Notre Dame la discussion­e non era solo tecnica, ma c’era la gente che piangeva perché vedeva morire un simbolo. Io direi che questa sensibilit­à culturale la dobbiamo riproporre», ha commentato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

" Serve un impegno enorme da parte dello Stato e di tutta la comunità italiana a sostegno di Venezia - ha sottolinea­to -. Non solo perché è un simbolo ma perché qui è danneggiat­a la vita di persone e imprese

Dario Franceschi­ni Ministro ai Beni culturali

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Il ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschi­ni, con il Patriarca Francesco Moraglia ieri mattina nella Basilica di San Marco (Vision)

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