Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bugaro e la pièce dello Stabile Veneto sul crac bancario

- Visentin

Il crac delle banche venete risuona ancora con una potenza che ha squassato il territorio. Ha spazzato via patrimoni e demolito i palazzi del potere. Un dramma scolpito nell’anima dei veneti, che ha ispirato letteratur­a e cinema. Una storia che lo scrittore padovano Romolo Bugaro ora porta a teatro, con un testo scritto proprio per lo Stabile del Veneto: Una banca popolare, debutto il 12 dicembre al Goldoni di Venezia e poi dal 9 gennaio 2020 al Verdi di Padova.

«Conosciamo tutti la parte visibile del crac - spiega Bugaro, anticipand­o i contenuti della pièce - , ma c’è una parte invisibile, è quella che ho voluto raccontare. La discesa nel buio dei sentimenti umani: ambizione, smania di potere, tradimento. E il sistema di potere che reggeva il territorio da decenni, disintegra­to. La geografia del Veneto modificata». Dopo il suo romanzo

Effetto Domino (Einaudi), diventato anche film, che preparava il terreno a quello che poi è stato il tracollo bancario veneto, Romolo Bugaro ha scelto la forma narrativa teatrale per affondare lo sguardo nella distruzion­e del crac.

«In scena non ho messo i risparmiat­ori e i truffati, non c’è chi ha perso tutto - rivela lo scrittore - . La storia che arriva a teatro è narrata dalla voce e dalla parte dei cattivi, i signori della finanza, quelli convinti di essere al di sopra della legge. E la schiera dei lacchè, subito pronti a voltare le spalle agli ex signori in disgrazia. Le vittime sono un coro muto, che non si vede».

L’impianto scenico è di grande impatto emozionale e visivo, sul palco una parte di contenuti video, che poi in futuro si trasformer­anno in un vero e proprio film sul crac delle banche venete. «L’idea del film è cresciuta proprio mentre Alessandro Rossetto, regista della pièce teatrale, girava i video - racconta Bugaro - . Così la parte multimedia­le che si vedrà a teatro in realtà anticipa il film che poi uscirà al cinema. Sul palco con il Teatro Stabile del Veneto, il testo teatrale si svolgerà tutto in una notte, in una grande villa veneta. Lì si consumerà il dramma di quella che ho chiamato la Banca Popolare del Nordest».

Bugaro è scrittore che narra il Nordest da vent’anni e come avvocato conosce bene anche le traiettori­e di ascese e fallimenti delle grandi aziende. Un’esperienza che ha portato nei suoi romanzi e in questo spettacolo teatrale. La riflession­e sul sistema bancario veneto e sulla crisi, parte quindi da un approccio letterario, ma anche dall’analisi di un profession­ista che ne conosce dinamiche e conseguenz­e.

«Siamo abituati a raccontare un Veneto super urbanizzat­o - sottolinea Bugaro - . La pièce vuole invece restituire l’immagine di un Veneto selvaggio, ricco di contraddiz­ioni. Sotto la scorza è una terra selvatica. Il teatro è strumento eccellente per mostrare questa dimensione, la meno apparente. Quando si perde tutto, gli scontri diventano selvaggi, saltano le regole. Il tracollo delle banche ha scoperchia­to reali e terribili meccanismi di potere».

La pièce è scritta da Romolo Bugaro, regia di Alessandro Rossetto, in scena gli attori Mirko Artuso, Valerio Mazzucato, Diego Ribon, Fabio Sartor, Davide Sportelli, Sandra Toffolatti. Scene di Alberto Nonnato, costumi di Marianna Peruzzo. Al teatro Goldoni di Venezia dal 12 dicembre, poi al Verdi di Padova dal 9 gennaio.

La storia porta in scena la voce dei cattivi i signori della finanza che si credono al di sopra della legge

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Romolo Bugaro scrittore padovano firma per il Teatro Stabile del Veneto «Una banca Popolare» sul tracollo delle banche
Scrittore Romolo Bugaro scrittore padovano firma per il Teatro Stabile del Veneto «Una banca Popolare» sul tracollo delle banche

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