Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Famiglia allagata e io ero in servizio»

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«C’è stato un momento, durante un’intervento per principio d’incendio a Murano, in cui con la squadra sono passato davanti a casa mia. Ho visto mia moglie e i miei figli che gettavano l’acqua fuori a secchiate e mi si è stretto il cuore. I miei colleghi mi hanno detto di fermarmi, ma non potevo: c’era del lavoro da fare, e io ero in servizio». E, alla fine, quei colpi di secchio non sono bastati: Marcello Benedetti e la sua famiglia hanno visto la laguna distrugger­e ogni cosa al piano terra: mobili, elettrodom­estici grandi e piccoli, libri scolastici e non, tutta la cucina. Tanto che ora vivono tra il primo piano, dove restano giusto i letti, e la casa dei suoceri. Lui, vigile del fuoco, non ha mai potuto fermarsi, tra turni notturni e chiamate d’emergenza. Ha avuto la possibilit­à di parlare con il sindaco Luigi Brugnaro, arrivato a Murano venerdì, e ora spera nelle sue promesse di risarcimen­to. Ma quello che gli ha fatto capire che la città poteva farcela è stata la reazione dei suoi due figli, di 18 e 20 anni: «Tornare a casa e vederli che, dopo aver fatto il possibile per le nostre cose, erano subito corsi ad aiutare tutti i vicini mi ha scaldato il cuore, mi ha dato la convinzion­e di averli educati nel modo giusto». In questi giorni lavorare è stato difficile, ma lo spirito di servizio è più forte dello scoramento per quanto accade. Anche perché non è ancora finita: «Domani (oggi per chi legge, ndr) sono previsti 160 centimetri. Ci toccherà ancora correre, ma la solidariet­à della città è enorme, ci rialzeremo». (gi. co.)

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Marcello Benedetti è un vigile del fuoco: ha avuto la casa allagata a Murano ma è rimasto in servizio

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