Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Truffa dei pacchetti vacanza Giovani beffati: 4 indagati Agirmo si difende: parte lesa
MARCON L’annuncio di lavoro offriva una posizione di consulente turistico. I candidati, una volta superato il colloquio e un breve corso di formazione, avrebbero dovuto vendere porta a porta dei pacchetti vacanze. Quello che non sapevano è che dietro a questo impiego c’era un contratto che li impegnava a comprare loro stessi questi pacchetti del valore di circa duemila euro. Il risultato? Molti di loro si sono trovati a dover versare le somme. Una vera e propria truffa, stando a quanto sostiene la Guardia di Finanza di Gorizia, che al termine delle indagini ha denunciato tre persone. Tra queste c’è Roberto Agirmo, 52 anni, titolare dell’agenzia di viaggi «Brokers della vacanza» di Marcon e fondatore e Ceo del network «Gruppo Infovacanze», nonché candidato sindaco a Marcon con la lista Indipendenza Noi Veneto alle elezioni del 2017, che respinge le accuse. «Sono al corrente di un’indagine in corso a causa di un recente provvedimento di perquisizione e sequestro eseguito Guardia di Finanza presso la sede di Marcon — dice —. Respingiamo sin d’ora ogni addebito benché allo stato vi sia solo una ipotesi accusatoria. Abbiamo dato mandato ai nostri legali di approfondire la questione ed anzi di valutare se in questa vicenda possiamo essere noi parte lesa». Insieme a lui, tra gli indagati, ci sono la moglie, D.V., un uomo (D.V.) di Mestre, una donna di Cormons.
Le indagini sono cominciate ad aprile con la denuncia di una ragazza goriziana. Gli investigatori, partendo dalla sua segnalazione, hanno ricostruito un quadro che conterebbe 24 presunte vittime, tutti ragazzi anche alla prima occupazione, residenti tra Gorizia,
Udine, Treviso, Varese, Taranto, Venezia, Padova, Ragusa e Foggia. Stando a quanto raccolto dalle fiamme gialle, sembra che i candidati venissero «agganciati» tramite annunci online per un’attività di brokeraggio. Dopo i primi contatti, i ragazzi fornivano i propri dati e venivano invitati a sostenere un colloquio. Successivamente frequentavano un corso di formazione via Skype. Secondo la Finanza, in sede di colloquio ai candidati veniva illustrato il lavoro da svolgere, che consisteva nella vendita di pacchetti di scontistica per viaggi denominati