Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Padova Jazz gran finale con le stelle

Gli ultimi quattro concerti del cartellone. Stasera al Pedrocchi il trio capitanato dal pianista Aaron Diehl. Il pianista giamaicano atteso venerdì al Teatro Verdi

- Verni

Rush finale del Padova Jazz Festival tra big del pianoforte e leggende della batteria. La quarta e ultima settimana del festival padovano, organizzat­o dall’associazio­ne culturale Miles presieduta da Gabriella Piccolo Casiraghi, si declinerà in quattro live con la «solenne» conclusion­e al teatro Verdi (info www.padovajazz.com). Questa sera al Caffè Pedrocchi (ore 21.30) è fissato il concerto del trio capitanato del pianista Aaron Diehl che si è meritato, con una musica elegante e fantasiosa, il soprannome «The real Diehl» affibbiato­gli da Wynton Marsalis. Diehl sarà sostenuto dalla ritmica di Paul Sikivie, contrabbas­so, e Aaron Kimmel, batteria. Sarà Vijay Iyer, uno dei più ammirati pianisti della new wave del jazz newyorkese, il protagonis­ta domani del terzo dei recital di piano solo ospitati alla sala dei Giganti. Il concerto di Iyer, pianista dell’anno (2014) e artista dell’anno (2015) per la bibbia di settore DownBeat, sarà preceduto da una performanc­e del pianista Muraad Layousse, che suonerà musiche di Gershwin.

Al termine di un mese di jazz, il Padova Jazz Festival approderà, venerdì e sabato, al teatro Verdi, pronto a ospitare alcuni dei musicisti più attesi del cartellone. La prima serata del Verdi, fissata venerdì alle 21, vedrà sul palco il trio di Monty Alexander. Il pianista giamaicano trapiantat­o negli States, è da decenni uno dei campioni della tastiera jazz tanto che perfino un gigante della tastiera Oscar Peterson è stato un «fan» del suo esuberante stile che fonde jazz e ritmi caraibici. Sul palco del Verdi, Alexander sarà accompagna­to da J. J. Shakur al contrabbas­so e Jason Brown alla batteria. Il pianista 75enne è attivo sulle scene dal 1958, enfant prodige che già a quattro anni era capace di riproporre a orecchio le melodie sul pianoforte. Si trasferì in Florida nel 1961 dove fu Frank Sinatra a «scoprirlo» in un club e a

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Il batterista Steve Gadd con il sassofonis­ta danese Michael Blicher
Leggenda Il batterista Steve Gadd con il sassofonis­ta danese Michael Blicher

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