Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I pusher onorano il cane antidroga
THIENE (VICENZA) In due anni e mezzo ha collezionato arresti di spacciatori e una serie di sequestri di marijuana e hashish fra Thiene e Schio. Il suo fiuto ha scoperto, e consentito di segnalare alla prefettura di Vicenza come consumatori, 150 ragazzini, anche minorenni. La sua bellezza e la sua vitalità hanno fatto innamorare tutti, pure il «nemico». E’ la storia di Rocky, cane antidroga fino a qualche settimana fa in servizio al Consorzio della polizia locale Nordest Vicentino e ucciso da un problema allo stomaco. «Aveva solo tre anni e mezzo — ricorda il comandante dei vigili, Giovanni Scarpellini — ed era molto amato e conosciuto a Thiene. Il suo triste destino ha colpito tutti, perfino gli spacciatori». Alle 7 di ieri, sotto il tergicristallo dell’auto di servizio della polizia locale, parcheggiata sotto una tettoia vicina al Comando, un agente ha trovato un biglietto accompagnato da un sacchettino di marijuana e hashish, una sorta di «firma». «Saremo criminali, spacciatori, delinquenti, ma anche noi abbiamo sentimenti — c’era scritto —. Un cane non può avere alcuna colpa e quello che è successo dispiace pure a noi. Magari avete pensato che avessimo stappato una bottiglia ma non è così. Ciao Agenti, Buona Caccia. Ciao Rocky». Comprensibile un po’ di scetticismo, al quale il comandante risponde: «Rocky era molto famoso a Thiene, soprattutto per i controlli settimanali che compiva nelle scuole. Quando i ragazzi in possesso di piccole quantità di droga sapevano che sarebbe arrivato il nostro pastore tedesco con il suo conduttore, le tiravano subito fuori, spontaneamente. Non ci stupisce che gli spacciatori gli abbiano reso l’onore delle armi». Rocky era un talento: dopo un anno di addestramento a Torreglia ha scovato la prima quantità di droga nell’intercapedine del cruscotto di un’auto, permettendo l’arresto dello spacciatore. E da lì è stato un trionfo dietro l’altro, per 200 servizi. Ora sarà sostituito da un collega, sempre a quattro zampe. «Ma non sarà lo stesso — ammette Scarpellini — perdere Rocky è stato un duro colpo».