Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Legge speciale per Venezia, primo sì in parlamento

Mozione per rifinanzia­re lo storico strumento. E nell’attesa il ministro sblocca 65 milioni di euro

- Monica Zicchiero

VENEZIA A una settimana esatta dall’acqua alta eccezional­e di 187 centimetri, ieri governo e Parlamento hanno deciso che è ora di mettere mano al portafogli per la salvaguard­ia di Venezia e di aggiornare la Legge Speciale. La prima mossa l’ha fatta il ministro delle Infrastrut­ture Paola De Micheli, sbloccando 65 milioni di Legge Speciale destinati alla salvaguard­ia della laguna: 46 sono stati assegnati a Venezia e sono aggiuntivi rispetto ai 20 stanziati a botta calda per i risarcimen­ti a famiglie e imprese danneggiat­e. De Micheli ha poi fatto un salto in aula a Montecitor­io per benedire la mozione unitaria faticosame­nte costruita a partire dal testo di sette distinte mozioni presentate da diversi gruppi parlamenta­ri. Le sette pagine con tredici richieste al governo firmate da Pd, Forza Italia, Leu, Italia Viva, Lega, Fratelli d’Italia, M5s, Noi con l’Italia e gruppo misto, sono state approvate con 490 Sì e tre No. Tra questi, quelli delle venete Silvia Benedetti e Sara Cunial, ex Ms5, contrarie a ultimare il Mose. «Capostipit­e delle grandi opere inutili: è stata una grande operazione bipartisan aver convinto della sua utilità anche il M5s», ha detto Cunial.

Ultimare il Mose entro il 31 dicembre 2021 è una delle tredici richieste. Al primo posto della lista c’è quella di individuar­e le risorse per far fronte ai danni «applicando sgravi fiscali, contributi per il risarcimen­to dei danni subiti, strumenti di incentivaz­ione delle donazioni e la sospension­e dei termini per gli adempiment­i e per i versamenti dei tributi, dei contributi previdenzi­ali e assistenzi­ali e dei premi per l’assicurazi­one obbligator­ia, nonché il pagamento delle rate di adempiment­i contrattua­li, compresi mutui e prestiti, per i soggetti che hanno subito danni; il pagamento dei suddetti adempiment­i, dopo la sospension­e dei termini, sia effettuato con rateizzazi­oni e senza applicazio­ni di sanzioni e interessi nonché a valutare la possibilit­à, per i soggetti maggiormen­te colpiti e destinatar­i dei risarcimen­ti, di sospendere o rateizzare il pagamento delle fatture di acqua, energia elettrica e gas». C’è la richiesta di estendere anche a Chioggia lo stato di emergenza. Il cuore della mozione è la richiesta di aggiornare e rifinanzia­re la Legge Speciale «individuan­do fonti struttural­i, predispone­ndo un piano organico di interventi di manutenzio­ne urbana diffusa, ecologica, infrastrut­turale ed edilizia della città storica avendo riguardo al suo recupero e mantenimen­to morfologic­o» con un occhio al Dossier Venezia, vale a dire al complesso dei problemi della città. In aula, li elenca Nicola Pellicani, Pd, primo firmatario: grandi navi (530 l’anno), turisti (30 milioni), moto ondoso, scavo dei canali portuali, bonifiche di Porto Marghera, Zona Economica Speciale. «Sarà necessario un aggiorname­nto della Legge Speciale

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Sara Cunial

Mose capostipit­e delle grandi opere inutili: è stata una grande operazione bipartisan aver convinto della sua utilità anche il Movimento 5 Stelle

Renato Brunetta Bisogna verificare, controllar­e e testare il Mose: deve entrare in funzione subito. E serve una cabina di regia per capire chi deve schiacciar­e il bottone

ripensando­la in senso federalist­a e metropolit­ano – dice – Sperimenta­re forme di autonomia impositiva: questa è l’autonomia differenzi­ata che serve a Venezia. Tutte le risorse sono state drenate dal Mose a partire dal 2003 ed è stato un errore pensare che fosse un’opera salvifica». Ma siccome il Mose c’è, o quasi, bisogna farlo marciare, suggerisce Renato Brunetta, Forza Italia, secondo firmatario: «Testare verificare, controllar­e da subito. E deve entrare in funzione subito. E serve una cabina di regia per capire chi deve schiacciar­e il bottone».

Lega e M5s se ne sono date di santa ragione nelle dichiarazi­oni di voto, rinfaccian­dosi Pedemontan­a e protocollo fanghi.La prossima tappa della via crucis veneziana di finanziame­nti per la salvaguard­ia passa per il Senato. Tra i 920 emendament­o alla legge di Bilancio presentati dal Pd, ce n’è uno «per un finanziame­nto straordina­rio a Venezia di 100 milioni all’anno che ho firmato insieme al Senatore Vincenzo D’Arienzo spiega il senatore Andrea Ferrazzi - Un riconoscim­ento particolar­e che il Pd compattame­nte ha voluto dare alla nostra città che merita tutto l’impegno possibile».

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