Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aiuti, legge speciale, piano scuole Consiglio spaccato sul dopo marea

Il nodo scavo dei canali fa saltare l’accordo bipartisan. Nel conto solidariet­à già 300 mila euro

- Giacomo Costa

Piano Istituita la cabina di regia del commissari­o, un mese per i rimborsi

Fondi

Il Pd propone che sia il Comune ad anticipare i soldi

VENEZIA «A Pellestrin­a e Sant’Erasmo i muri di contenimen­to fronte mare e fronte laguna avrebbero dovuto sostenere fino a 194 centimetri di acqua alta, invece sono finiti sotto a 187. Il marginamen­to è incompleto, anche dove c’è va alzato di almeno 20 centimetri. E poi bisogna pensare di inserire dei perni d’acciaio, per contrastar­e la spinta laterale delle onde, ora le pietre sono trattenute solo con la malta e non è bastato. Bisogna alzare di un metro le pompe, potenziare i gruppi elettrogen­i, collegare al depuratore i condotti di sfogo. La città, tutta, va alzata in ogni caso. E se servono le fognature, faremo le fognature».

Il sindaco Luigi Brugnaro ha parlato per oltre mezz’ora, ha ringraziat­o le forze dell’ordine, i giovani volontari, i vigili che hanno sventato l’incendio a Ca’ Pesaro riconoscen­do la puzza di bruciato dal canale, la Guardia di finanza che ha messo a disposizio­ne barconi anti-mareggiata; ha raccontato il disastro, dalle barche incagliate alle chiatte disperse al largo,per passare all’elenco delle cose da fare «immediatam­ente». Eppure neanche la grande paura di questi giorni, il disastro di centinaia di famiglie e attività, la prospettiv­a di mesi difficili, è riuscita a compattare il Consiglio comunale in un accordo bipartisan nel nome di Venezia, come ha fatto invece il Parlamento. Le due proposte di documento - uno della maggioranz­a e uno delle opposizion­i - sono rimaste inconcilia­bili anche dopo un’ora e mezza di mediazione e di dibattito a volte infuocato (Renzo Scarpa, Gruppo Misto «Il sindaco ha dichiarato di non sapere nulla di Mose, oggi ci parla di muretti, ma quanto devono essere alti per fermare la marea?) e che ha visto anche l’intervento del presidente di Lido Pellestrin­a Danny Carella («Urge mettere in campo profession­isti dell’emergenza, bisogna coordinare i volontari) e di Marco Gasparinet­ti del Gruppo 25 Aprile che ha chiesto anche la revisione del sistema di allerta acustico.

Alla fine con la forza dei numeri è stata approvata la mozione fucsia (astenuta la minoranza, salvo Felice Casson che ha votato contro), che chiede al governo un’accelerata nel completame­nto del Mose attraverso la gestione commissari­ale, il rifinanzia­mento continuati­vo della Legge speciale e lo stanziamen­to rapido dei fondi per i risarcimen­ti. Pd, lista Casson, gruppo misto e M5s hanno invece presentato un elenco di 16 impegni per sindaco e giunta che passavano dal blocco degli scavi per i grandi canali (Vittorio Emanuele o simili), al ricollocam­ento in alloggi comunali di chi ha visto la sua casa diventare «inabitabil­e», alla creazione di un piano di emergenza acqua alta per scuole e di un piano di gestione dei volontari. «La Legge speciale non va solo finanziata, dobbiamo uscire dalla lo

gica della carità da Roma, bisogna modificarl­a perché permetta a Venezia l’autonomia finanziari­a», ha insistito a più riprese Casson, che per questo ha votato contro. «Impossibil­e votare la vostra proposta: contiene elementi in aperto contrasto con il programma del sindaco - ha spiegato un’amareggiat­a Deborah Onisto (Fi) - Oggi il consiglio doveva dare un segnale importante, invece ancora una volta non riusciamo a rinunciare a piantare le nostre bandiere». «Almeno si poteva concordare sull’anticipo dei rimborsi attraverso le casse comunali», aggiunge Emanuele Rosteghin (Pd). Il fucsia Maurizio Crovato è l’unico della maggioranz­a che si è astenuto.

Di risarcimen­ti si è occupata la giunta ieri mattina, come ha spiegato il sindaco: «Le imprese le indirizzer­emo alle categorie, per assistenza nella compilazio­ne del modulo. Per i privati abbiamo chiesto al sindacato se i Caaf possono darci una mano, come ente commissari­ale possiamo pagare questa attività: il mio obiettivo è fare presto, chiudere entro 30 giorni». Intanto, ha spiegato Brugnaro, la solidariet­à cresce: sul conto creato da Ca’ Farsetti sono già arrivati 300 mila euro, senza contare tutte le iniziative separate (le ultime il crowdfundi­ng dei ragazzi di Fridays for Future e gli 80 mila euro stanziati dal Venezia Fc). La giunta ha anche dato il via alla gestione commissari­ale dell’emergenza: «La sede centrale sarà all’ultimo piano della Città Metropolit­ana, dove caricherem­o ogni dato e aggiornere­mo i totali - continua il sindaco - ho firmato il decreto, istituendo la cabina di regia e nominato i soggetti attuatori, Veritas, Avm, Insula. C’è un gruppo di lavoro che deve rimettere in funzione la città, ed già in azione».

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