Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aiuti, legge speciale, piano scuole Consiglio spaccato sul dopo marea
Il nodo scavo dei canali fa saltare l’accordo bipartisan. Nel conto solidarietà già 300 mila euro
Piano Istituita la cabina di regia del commissario, un mese per i rimborsi
Fondi
Il Pd propone che sia il Comune ad anticipare i soldi
VENEZIA «A Pellestrina e Sant’Erasmo i muri di contenimento fronte mare e fronte laguna avrebbero dovuto sostenere fino a 194 centimetri di acqua alta, invece sono finiti sotto a 187. Il marginamento è incompleto, anche dove c’è va alzato di almeno 20 centimetri. E poi bisogna pensare di inserire dei perni d’acciaio, per contrastare la spinta laterale delle onde, ora le pietre sono trattenute solo con la malta e non è bastato. Bisogna alzare di un metro le pompe, potenziare i gruppi elettrogeni, collegare al depuratore i condotti di sfogo. La città, tutta, va alzata in ogni caso. E se servono le fognature, faremo le fognature».
Il sindaco Luigi Brugnaro ha parlato per oltre mezz’ora, ha ringraziato le forze dell’ordine, i giovani volontari, i vigili che hanno sventato l’incendio a Ca’ Pesaro riconoscendo la puzza di bruciato dal canale, la Guardia di finanza che ha messo a disposizione barconi anti-mareggiata; ha raccontato il disastro, dalle barche incagliate alle chiatte disperse al largo,per passare all’elenco delle cose da fare «immediatamente». Eppure neanche la grande paura di questi giorni, il disastro di centinaia di famiglie e attività, la prospettiva di mesi difficili, è riuscita a compattare il Consiglio comunale in un accordo bipartisan nel nome di Venezia, come ha fatto invece il Parlamento. Le due proposte di documento - uno della maggioranza e uno delle opposizioni - sono rimaste inconciliabili anche dopo un’ora e mezza di mediazione e di dibattito a volte infuocato (Renzo Scarpa, Gruppo Misto «Il sindaco ha dichiarato di non sapere nulla di Mose, oggi ci parla di muretti, ma quanto devono essere alti per fermare la marea?) e che ha visto anche l’intervento del presidente di Lido Pellestrina Danny Carella («Urge mettere in campo professionisti dell’emergenza, bisogna coordinare i volontari) e di Marco Gasparinetti del Gruppo 25 Aprile che ha chiesto anche la revisione del sistema di allerta acustico.
Alla fine con la forza dei numeri è stata approvata la mozione fucsia (astenuta la minoranza, salvo Felice Casson che ha votato contro), che chiede al governo un’accelerata nel completamento del Mose attraverso la gestione commissariale, il rifinanziamento continuativo della Legge speciale e lo stanziamento rapido dei fondi per i risarcimenti. Pd, lista Casson, gruppo misto e M5s hanno invece presentato un elenco di 16 impegni per sindaco e giunta che passavano dal blocco degli scavi per i grandi canali (Vittorio Emanuele o simili), al ricollocamento in alloggi comunali di chi ha visto la sua casa diventare «inabitabile», alla creazione di un piano di emergenza acqua alta per scuole e di un piano di gestione dei volontari. «La Legge speciale non va solo finanziata, dobbiamo uscire dalla lo
gica della carità da Roma, bisogna modificarla perché permetta a Venezia l’autonomia finanziaria», ha insistito a più riprese Casson, che per questo ha votato contro. «Impossibile votare la vostra proposta: contiene elementi in aperto contrasto con il programma del sindaco - ha spiegato un’amareggiata Deborah Onisto (Fi) - Oggi il consiglio doveva dare un segnale importante, invece ancora una volta non riusciamo a rinunciare a piantare le nostre bandiere». «Almeno si poteva concordare sull’anticipo dei rimborsi attraverso le casse comunali», aggiunge Emanuele Rosteghin (Pd). Il fucsia Maurizio Crovato è l’unico della maggioranza che si è astenuto.
Di risarcimenti si è occupata la giunta ieri mattina, come ha spiegato il sindaco: «Le imprese le indirizzeremo alle categorie, per assistenza nella compilazione del modulo. Per i privati abbiamo chiesto al sindacato se i Caaf possono darci una mano, come ente commissariale possiamo pagare questa attività: il mio obiettivo è fare presto, chiudere entro 30 giorni». Intanto, ha spiegato Brugnaro, la solidarietà cresce: sul conto creato da Ca’ Farsetti sono già arrivati 300 mila euro, senza contare tutte le iniziative separate (le ultime il crowdfunding dei ragazzi di Fridays for Future e gli 80 mila euro stanziati dal Venezia Fc). La giunta ha anche dato il via alla gestione commissariale dell’emergenza: «La sede centrale sarà all’ultimo piano della Città Metropolitana, dove caricheremo ogni dato e aggiorneremo i totali - continua il sindaco - ho firmato il decreto, istituendo la cabina di regia e nominato i soggetti attuatori, Veritas, Avm, Insula. C’è un gruppo di lavoro che deve rimettere in funzione la città, ed già in azione».