Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pulizie: 256 lavoratori saranno licenziati, molti a Venezia
MESTRE Dal primo gennaio 216 lavoratori in appalto addetti alle pulizie nelle scuole del Veneto saranno licenziati, e la quota più consistente riguarda Venezia e provincia. «E’ una strage di posti di lavoro» hanno denunciato ieri, nel corso di un presidio davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale a Mestre, Maurizia Rizzo della Fisascat Cisl Veneto, Margherita Grigolato della Filcams Cgil e Daniele Zennaro di Uil Trasporti. Una norma del decreto scuola prevede infatti, a partire dal prossimo anno, l’internalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole che, in molti casi, sono affidati a ditte esterne che forniscono dipendenti da affiancare ai bidelli statali. In Veneto, il servizio è gestito dalla Rekeep che impiega 571 persone. Il governo ha deciso però di internalizzare il servizio, assumendo con contratto pubblico i lavoratori. Ha previsto però dei criteri per l’accesso al posto: sono necessari 10 anni di servizio continuativo, il diploma di terza media e l’assenza di carichi penali pendenti. Molti saranno esclusi. «Circa il 40 per cento non ha i requisiti necessari – hanno spiegato i sindacati – Chiediamo che tutti vengano internalizzati e assunti». La quota più consistente dei licenziamenti dovrebbe riguardare Venezia e provincia dove sono 251 i lavoratori in capo alla Rekeep: i sindacati non sanno ancora quanti di loro non hanno i requisiti ma i tagli più consistenti saranno in laguna. Ieri, diversi lavoratori da tutto il Veneto hanno manifestato a Mestre. «Ci siamo confrontati con la direttrice Augusta Celada – hanno precisato i sindacati – insieme ai colleghi delle altre Regioni ha chiesto al Ministero una proroga fino al 31 marzo». Al presidio ieri c’erano tutti, chi non ha i requisiti e chi ha le carte in regola. Chi verrà internalizzato vedrà comunque un miglioramento delle condizioni di lavoro: un incremento delle ore settimanali (oggi la media è di circa 15 a settimana; passeranno a 18-36) e quindi un aumento di stipendio.
L’internalizzazione potrebbe però significare un trasferimento, anche in un’altra provincia. «Lavoro da più di 10 anni alla Goretti di Mestre – ha sottolineato Gianna Amenduni – ho il terrore che possano cambiare tutto e tagliare anche me». «Mi mancano 4 mesi per arrivare a 10 anni di servizio – ha spiegato Livia Negro, che lavora alla De Amicis di Treviso – ho 53 anni: se perdo questo posto chi mi assume a quest’età?».