Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tre anni e 10 mesi per Alesini. Altri processi
VENEZIA Lui in aula ha ammesso tutto e chiesto scusa. Fuori i parenti non hanno trattenuto le lacrime. «Cercate di stargli dietro», li ha incoraggiati il difensore Anna Sambugaro. Da ieri Angelo Alesini, il 19enne mestrino accusato di essere a capo di una babygang dedita ai furti, può lasciare il carcere e tornare a casa, anche se resta agli arresti domiciliari. Il giovane ha patteggiato una pena di 3 anni e 10 mesi davanti al gip Gilberto Stigliano Messuti, che poi ha detto sì anche alla scarcerazione, su cui c’era l’accordo del pm Giorgio Gava e dell’avvocato Sambugaro. Alesini era stato arrestato nel blitz del 30 maggio scorso, che aveva chiuso il cerchio su tre gruppi. Il pm Gava gli contestava una dozzina di furti, tra cui quelli al liceo Guggenheim, all’Anas e a Veritas (enti che si erano anche costituiti parte civile), oltre a una tentata estorsione e a un’ipotesi di danneggiamento. Colpi quasi «per gioco», visto che una delle loro specialità era quella di rubare le auto, farsi un giretto e poi abbandonarle, senza quindi finalità economiche. Con lui erano a processo anche il 20enne Kevin Di Benedetto, che con l’avvocato Mauro Cravotta ha chiesto e ottenuto la messa alla prova, e l’altro 19enne Mattia Ghezzo, che con l’avvocato Isabella Fiorio ha patteggiato 10 mesi per la tentata estorsione da 40 euro ai danni di un coetaneo. La banda era composta da altri tre ragazzini minorenni.
In realtà per Alesini non è finita. Di recente lo stesso pm Gava gli ha notificato la conclusione delle indagini per un pestaggio ai danni di due fratelli che lo scorso 26 marzo avevano cercato di fermare lui e i suoi amici durante un furto e presto ci sarà il processo. E’ stato invece condannato a un anno e 8 mesi al tribunale dei minori per la rapina a un venditore di kebab. (a. zo.)