Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il governo concede la Zes a Venezia e ai Comuni polesani

Emendament­o alla Manovra estende i benefici fiscali delle Zone economiche speciali Accolto il progetto per rivitalizz­are le aree industrial­i di Porto Marghera e del Polesine

- Riberto

VENEZIA La Zes arriva nel porto di Marghera e nell’area del Polesine. L’annuncio è arrivato ieri, dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che ha messo a punto l’emendament­o alla legge di bilancio per riconoscer­e le due aree come Zona economica speciale, che identifica un’area con particolar­i incentivi e agevolazio­ni per le aziende. Strumenti che, secondo i calcoli del presidente di Confindust­ria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese, «potranno attrarre investimen­ti per 2,4 miliardi e creare 26 mila nuovi posti di lavoro tra diretto e indotto».

I benefici riguardera­nno in particolar­e l’area di Venezia e Rovigo, dove Confindust­ria ha già mappato le aree industrial­e «vuote» - abbandonat­e e che non producono reddito - e che verranno presentate a player internazio­nali e fondi d’investimen­to per spiegare i nuovi vantaggi derivanti dall’investirvi. Verrà poi ampliata la zona franca di Marghera e sfruttata al massimo tutta l’area della retrobanch­ina polesana dove le merci che, grazie alla istituzion­e della Zes, dovrebbero arrivare sul territorio potranno essere lavorate dalle imprese manifattur­iere.

Ma i benefici riguardera­nno tutta la Regione, ha assicurato il presidente Marinese: «Se una grande fabbrica s’insedia nella Zes ne beneficera­nno anche le imprese che si trovano fuori Zona, che potranno appunto beneficiar­e dell’indotto della fabbrica. Stimiamo poi che tra i 26 mila posti di lavoro, circa 2.600 saranno per dirigenti e verranno quindi coinvolte anche Padova e Treviso».

E sono ampi gli spazi per accogliere nuove aziende e insediamen­ti industrial­i. L’area metropolit­ana di Venezia che arriva fino a Rovigo conta oggi circa 82 mila imprese e quasi 230 mila addetti; ma le possibilit­à di sviluppo sono enormi, con 215 ettari di aree industrial­i non utilizzate a Marghera e 170 a Rovigo. Se imprese deciderann­o quindi di insediarsi sul territorio, il primo settore a beneficiar­ne sarà l’edilizia: prima di partire una fabbrica va costruita.

Mancano alcuni passaggi al riconoscim­ento della Zes: l’emendament­o proposto dal ministro per il Sud si trasformer­à probabilme­nte in un maxi-emendament­o che si concretizz­erà con l’approvazio­ne della Finanziari­a. A quel punto la Regione potrà istituire la Zes e partirà la promozione delle aree, con delegazion­i capitanate da Confindust­ria che partiranno alla ricerca d’investitor­i.

In più tra le idee di Confindust­ria Venezia Rovigo c’è anche di creare sinergie con le altre Zes italiane per creare una piattaform­a che possa attrarre la Via della seta e i traffici e gli investimen­ti che questa promette di portare in Europa.

Confindust­ria non è però l’unica realtà che in questi anni si è impegnata per il riconoscim­ento della Zes, richiesta anche da sindacati, categorie, Comuni e politici veneziani con più di un piede a Roma. Tra questi c’è il sottosegre­tario al Ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta. «L’emendament­o per estendere le agevolazio­ni previste per le Zes alla Zona logistica semplifica­ta nel porto di Marghera e nell’area del Polesine è un’ulteriore risposta a un territorio che sta affrontand­o una fase di forte difficoltà – ha detto Baretta -. I sedici Comuni dell’area Marghera-Polesine potranno accedere alle procedure amministra­tive semplifica­te e alle norme per il credito d’imposta previste dalla Zes».

Tra i più soddisfatt­i il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che ha sottolinea­to come proseguirà «l’impegno per riprendere i lavori della cabina di regia sulle bonifiche, per completare i marginamen­ti e per l’approvazio­ne del protocollo fanghi». Misure che consentire­bbero di recuperare altre aree di Marghera che potrebbero quindi tornare appetibili per gli investitor­i portati dalla Zes. «Nei prossimi giorni il ministro Provenzano verrà a Venezia per un confronto con le realtà territoria­li e per illustrare i termini della scelta», ha annunciato il senatore veneziano Andrea Ferrazzi, anche lui in prima linea nella richiesta della Zes.

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Rilancio Il porto di Venezia: dalla Zes si punta al rilancio delle aree industrial­i

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