Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Acqua alta, danni a 1.610 artigiani Ava: un euro alla città da ogni cliente

Confeserce­nti: shopping di Natale a Venezia. Studenti Iuav in aiuto ai cittadini per le perizie

- Giacomo Costa

VENEZIA C’è di nuovo il sole sulla città, anche se la marea continua a essere sostenuta (venerdì mattina è prevista a 105, sabato a 115 centimetri). I locali rimettono fuori sedie e tavolini, i supermerca­ti cominciano a riaprire (anche la Coop a Pellestrin­a). Eppure la normalità è ancora lontana. Lo raccontano gli artigiani, che parlano di due attività su tre in ginocchio; lo ripetono gli albergator­i, preoccupat­i da cancellazi­oni che si allungano fino ad aprile e da un’allarmante blocco delle prenotazio­ni.

Ieri mattina Confartigi­anato ha parlato di 1.610 attività fortemente danneggiat­e a causa dell’Acqua Granda, circa il 65 per cento di quelle presenti nel territorio: «I numeri esatti li avremo solo con i moduli per i risarcimen­ti - concede il direttore Gianni De Checchi, che lunedì sarà a Ca’ Farsetti proprio per capire come aiutare i suoi associati a compilare le richieste - Gli artigiani sono stati i primi a riaprire, dove le grandi catene e i marchi internazio­nali tengono ancora le saracinesc­he abbassate, ma questo non significa che non abbiano difficoltà. In totale stimiamo almeno 3,5 milioni di danni».

L’associazio­ne conta 840 realtà danneggiat­e in centro storico, 360 delle quali in maniera davvero grave; a Murano piangono 110 aziende su 220, con l’aggravante dei danni alle fornaci, costosissi­me; Burano conta il 60 per cento delle imprese - un’ottantina in tutto piegate dal maltempo; a Pellestrin­a il colpo è arrivato per 42 realtà su 60, e chi si è salvato probabilme­nte è una ditta edile, con i cantieri fuori dall’isola. Confartigi­anato ha deciso di impegnarsi - a titolo gratuito - attivando una task force di sostegno per aiutare tutti con le pratiche, fornendo informazio­ne a chi lo richiede, continuand­o a segnalare i profession­isti per gli interventi di emergenze, agganciand­o i sostegni Ebav per titolari e dipendenti e anche con una raccolta fondi assieme a UniCredit, destinata ad aiutare gli artigiani con tutte quelle spese difficili da inserire in un modulo di rimborso, come le materie prime: 15 mila euro sono già pronti, il regolament­o e il comitato esterno che assegnerà i fondi sono ancora in preparazio­ne.

Nelle hall degli alberghi della laguna il conto più salato potrebbe essere quello che deve ancora arrivare: «Dobbiamo affrontare il problema delle continue disdette - lamenta il presidente dell’Associazio­ne

Veneziana Albergator­i, Vittorio Bonacini - In una città che si sta leccando le ferite ma che ha voglia di ripartire, il danno si aggravereb­be se si bloccasse il turismo». La valanga sembra inarrestab­ile: cancellate il 40 per cento delle prenotazio­ni su novembre, ora tocca a dicembre e persino ai primi mesi del 2020, almeno fino ad aprile; ancora più grave, nessuno telefona più per prenotare, eliminando anche ogni speranza di ricambio. «Una città colpita da un atto terroristi­co o un grave evento naturale ci mette circa un anno a recuperare il danno di immagine», dice Bonacini, che però per tutto il corso del 2020 ha scelto di avviare una campagna di sostegno alla città: un euro da chiedere a ogni turista che dorme negli alberghi associati, aggiunto nel conto o in cassettine alle reception, da devolvere alla città.

Le iniziative di sostegno a Venezia, in realtà, ormai non si contano più. Iuav, grazie alla copertura economica di Confindust­ria Venezia e grazie a un accordo con il commissari­o metterà a disposizio­ne una squadra di studenti che andranno di casa in casa per aiutare i cittadini nella quantifica­zione dei danni e nella compilazio­ne dei moduli per la richiesta di indennizzo. Confeserce­nti, invece, ha lanciato una campagna promozione per invitare tutti ad acquistare i regali di Natale nelle botteghe di Venezia colpite dall’alta marea e che si stanno rialzando con le loro forze e insieme organizza diverse serate benefiche a base di baccalà, per raccoglier­e fondi. Anche Confindust­ria ha promosso una raccolta fondi tra imprendito­ri e cittadini con un conto Posta ad hoc (Il Codice IBAN è: IT 47 V 07601 02000 0000721726­20). Il sostegno arriva persino da rivali storici: il Padova Calcio devolverà l’incasso della gara di domenica contro il Rimini a Pellestrin­a. E, dalla Lega veneziana, una proposta per i consiglier­i comunali di tutta la provincia: rinunciare al prossimo gettone, per destinarlo a Venezia.

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